“È una dichiarazione di guerra inaudita, è inaccettabile rispondere così alle legittime preoccupazioni di una categoria economica al collasso, anche per i tributi locali che potevano essere alleggeriti e che invece vengono inaspriti. È un modo di governare da pieno feudalesimo. Forse il Sindaco non si rende conto dei danni che crea al sistema aretino con questa decisione, che eppure fino a pochi giorni fa negava e sulla quale anzi dava assicurazioni di segno contrario”.

È lapidario il commento degli albergatori aretini affidato ad una nota emessa dalla Confcommercio di Arezzo, non appena appreso della dichiarazione del Sindaco con la quale cade, purtroppo nel peggiore dei modi, il velo sulla vicenda della tassa di soggiorno.

“È la dimostrazione che le nostre preoccupazioni erano più che fondate e che l’invito a stare tranquilli e a non preoccuparsi era in realtà nel peggior stile politichese da Prima Repubblica, visto che si dice una cosa e si fa esattamente il suo contrario”.

“Gli albergatori aretini garantiscono ogni forma di mobilitazione”. Si riuniranno infatti nei prossimi giorni per determinare tutte le azioni volte a scongiurare questa eventualità ed ogni altra forma di inasprimento dei tributi locali, “dei quali proprio non si capisce la ratio e la logica”.