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Temporary manager per risollevare imprenditoria alberghiera

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Roma, 8 mag. (Labitalia) – Un temporary manager per risollevare il settore turismo. Lo dice a Labitalia Maurizio Quarta, managing partner di Temporary management & capital advisors, in occasione del convegno ‘Nuove mobilità metropolitane e rilancio dell’ospitalità made in Italy’, a Roma.
“L’attuale difficile situazione – spiega – del comparto turistico in generale, e alberghiero in particolare, porta molti operatori a valutare con interesse uno strumento, il temporary management, già ampiamente conosciuto e utilizzato dalle pmi, soprattutto industriali, di matrice familiare”.
“Il temporary manager può supportare – chiarisce Maurizio Quarta – l’imprenditoria alberghiera nella valutazione della fattibilità di nuove strutture e nel supporto operativo al loro avvio, ma soprattutto nel miglioramento operativo di strutture esistenti su tematiche specifiche, quali: condizioni strutturali dell’albergo, stato delle attrezzature e delle dotazioni, risorse umane, efficacia ed efficienza dei reparti, marketing e comunicazione (con particolare riguardo ai temi di posizionamento e pricing) e gestione amministrativa”.
“La decisa crescita dell’offerta turistica e la grande evoluzione dei sistemi distributivi web based – continua Maurizio Quarta – moltiplicando a favore dell’utente le strade per ottenere disponibilità e tariffe da diversi canali, a costi contenuti, ha dato grande impulso al tema, ancora poco conosciuto da noi, del revenue & yield management, che sottende un approccio specifico per la gestione dei ricavi, che può abbinarsi a metodi e strumenti per previsioni sulla domanda, con l’obiettivo di massimizzare i profitti facendo leva su flessibilità delle tariffe, della disponibilità e delle offerte alla clientela”.
“Alcune sue caratteristiche come la velocità di intervento, seniority dei manager e la possibilità di operare a costi variabili – ricorda – rendono il temporary manager particolarmente indicato per la gestione di situazioni di declino o di crisi, grazie anche ai maggiori gradi di libertà consentiti dalla nuova legge fallimentare. Il sistema alberghiero sembra però più incline a posizioni di attesa (circa un quarto degli operatori) o ad interventi classici di contrasto (compressione margini, riduzione prezzi, razionalizzazione costi, riduzione personale), a fronte di un piccolo 12,8% che investe nella ricerca di nuovi canali distributivi e promozionali. Preoccupa poi il fatto che la propensione ad inserire personale di alto profilo sia inferiore al 4%. Il rischio di tutto ciò è che il sistema esca dalla crisi ancora più indebolito”.
“Un’altra area critica di sistema – osserva – su cui operare è quella dimensionale, relativa al nanismo strutturale delle imprese italiane, che ne vincola e limita pesantemente le attività legate allo sviluppo degli investimenti. Uno strumento idoneo a superare questa criticità può certamente essere la rete d’impresa: per la sua costituzione e la sua gestione un temporary manager, il manager di rete o manager di supporto come talvolta viene definito, può rappresentare la figura ideale”.