Home Nazionale Terrorismo: gen. Camporini, sarà guerra di intelligence e agenti “sul campo”

Terrorismo: gen. Camporini, sarà guerra di intelligence e agenti “sul campo”

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Roma, 16 set. (Adnkronos) – ”La lotta all’esercito nero dell’Isis va condotta senza tregua. Ma nel quadro attuale non è pensabile un intervento militare ‘da manuale’ da parte delle potenze occidentali, che porti a un’invasione terrestre del suo territorio”, come si fece per l’Iraq di Saddam nel 2003 e l’Afghanistan dei talebani nel 2001. E’ l’analisi che traccia all’Adnkronos il generale Vincenzo Camporini, vice presidente dell’Istituto Affari Internazionali. ”Piuttosto -spiega l’ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e della Difesa- vanno impiegate forze speciali con compiti specifici: nuclei scelti capaci di generare obiettivi per poi indicarli a droni o a forze aree con un pilota a bordo, e centrare bersagli”.
”Se questo piano fosse attuato -rimarca il generale Camporini- dovrebbe essere coordinato in modo capillare con chi, ‘boots on the ground’, scarponi a terra, sta in prima linea a combattere. In questo caso, solo le milizie curde peshmerga e le forze dell’esercito iracheno che non si sono sbandate”.
L’ex presidente del Centro Alti Studi della Difesa tiene a sottolineare come ”nell’attuale fase strategica sta riprendendo consapevolezza l’importanza dello Humint”, l’attività di raccolta di informazioni intelligence fatta sul terreno, per mezzo di contatti interpersonali. ”La conoscenza di ciò che avviene in quei teatri operativi – scandisce Camporini – si può ottenere solo con agenti undercover o nuclei di esploratori qualificati”. (segue)