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Tetraplegica senza metano: era stata chiesta da un privato la chiusura del contatore sbagliato

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Tetraplegica senza metano: era stata chiesta da un privato la chiusura del contatore sbagliato

Estra ha inviato al Comune di Arezzo una lettera con la quale ricostruisce il caso della signora tetraplegica che è stato oggetto di un’interrogazione in Consiglio comunale. Un caso che conferma come Estra, azienda del territorio vicina ai cittadini, abbia anche in questo caso garantito ad una cliente un servizio che è andato ben oltre il ruolo cui sarebbe normativamente e contrattualmente tenuta.

Estra ricorda quindi che un Istituto privato di riabilitazione era in origine intestatario di 2 contatori che fornivano 2 distinte unità immobiliari poste entrambe allo stesso numero civico di via Romana ad Arezzo. Nel mese di settembre 2011, su uno dei due contatori, era subentrata la signora la cui storia è stata oggetto dell’interrogazione.

Il 20 maggio di quest’anno, su richiesta dello stesso Istituto è stato chiuso il contatore che, in quel momento, risultava ancora intestato ad esso. In serata è giunta al servizio guasti di Centria, la società di Estra che gestisce le reti del metano, la telefonata della signora che segnalava la mancanza di gas.

Il tecnico aziendale, giunto sul posto, ha constatato che dal contatore intestato alla signora il metano passava regolarmente mentre era stato chiuso l’altro intestato all’istituto.

E’ risultato così evidente che nell’aprile 2011 la comunicazione congiuntamente fatta ad Estra dall’Istituto e dalla signora ha invertito i numeri dei due contatori. La signora pagava la bolletta dell’istituto e quest’ultimo quella della signora. E quando l’Istituto  ha disdetto la fornitura, è stata cessata l’erogazione non del suo contatore ma dell’altro.

La mattina del giorno successivo alla segnalazione, un dipendente del settore commerciale di Estra si è recato a casa della signora, vista la sua impossibilità di recarsi agli uffici di via Cocchi. Ha provveduto alla compilazione dei moduli e alle fotocopie, a sue spese presso un vicino negozio, di tutti i documenti necessari.

Una volta riconsegnata la documentazione in azienda, l’utenza è stata immediatamente riattivata.

“Ci è sembrato ingenerosa l’accusa nei confronti dell’azienda di aver lasciato una signora tetraplegica senza metano – commenta Estra. L’errore è stato di chi ha compilato la richiesta di disdetta segnalandoci un numero di contatore errato. E da parte nostra, vista la localizzazione dei due contatori allo stesso numero civico, era assolutamente impossibile anche solo pensare ad un errore di indicazione. E la richiesta di disdetta, da parte dell’Istituto di riabilitazione, rientrava nella quotidiana routine. Appena giunta la segnalazione, i nostri tecnici hanno comunque individuato il problema e svolto a domicilio le pratiche burocratiche senza far spostare la signora dalla sua abitazione”.