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‘The game is over’: l’impegno del Comune contro gioco d’azzardo e ludopatia

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‘The game is over’: l’impegno del Comune contro gioco d’azzardo e ludopatia

Ordinanza per regolamentare la collocazione della sale gioco e di attrazione delle apparecchiature per giochi leciti nel territorio comunale. E’ stata presentata questa mattina dal Sindaco Fanfani, dal vice Sindaco Gasperini e dagli assessori Bennati, Magnanensi, Caremani, Romizi e Fulini.

“Siamo tutti qui a confermare la scelta di un atto di grande civiltà – sostiene il Sindaco Fanfani. C’è un’ampia disputa nel paese sull’uso sconsiderato di questi giochi che rischiano di essere ‘di fatto’ giochi d’azzardo e che norme del nostro Stato purtroppo rendono legittimi e dai quali ricevono quote consistenti sulle vincite. I Comuni sono costretti a subire e non hanno strumenti per non autorizzare il fiorire di questi insediamenti. La Legge Regionale ci offre però una possibilità che noi abbiamo colto subito per limitare il più possibile la presenza di sale gioco nel nostro territorio. Lo abbiamo fatto con questa ordinanza alla quale aggiungo un invito agli esercizi pubblici che sarebbe saggio evitassero di mettere queste macchinette nei loro locali”.

Nello specifico l’ordinanza firmata dal Sindaco vieta “l’apertura di sale da gioco, sia tradizionali che VLT e di spazi per il gioco che siano ubicati in un raggio di 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, centri giovanili o altre strutture culturali, ricreative e sportive frequentate principalmente dai giovani, o da strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale”.
In ottemperanza alla legge regionale 57, il divieto riguarda anche “zone del territorio comunale già gravate da precedenti episodi criminosi andando a provocare ulteriori effetti pregiudizievoli per la sicurezza urbana, la viabilità, l’inquinamento acustico e la quiete pubblica, inasprendo le conseguenze sociali dell’offerta dei giochi su fasce di consumatori psicologicamente più deboli, nonché il degrado territoriale e del valore degli immobili”.
Ed è il Vice Sindaco Gasperini a ricordare come “ad Arezzo questa sensibilità si era già evidenziata a luglio dello scorso anno con l’approvazione del nuovo Regolamento urbanistico che già vietava la presenza di sale giochi nel centro storico della città. Adesso, con questa prima ordinanza sindacale del 2014, abbiamo in itinere una mappatura che rende visivamente l’immagine di Arezzo quasi totalmente priva di questi insediamenti”.
Gli aspetti socio-sanitari del gioco vengono descritti dall’assessore Caremani: “ in Italia sono 800 mila le persone affette da ‘ludopatia’ che, oltre a creare gravi problemi economici, è una vera e propria dipendenza fisica. La diffusione di questa forma di malattia crea astinenza e malessere fisico tanto che di questi ‘pazienti’ si sta occupando anche la Asl. L’aspetto sociale è che più le persone sono povere e più vedono nel gioco la possibilità di avere un colpo di fortuna e di risolvere così i propri problemi. Aggiungo la grave questione del web dove è possibile giocare cifre consistenti senza alcun controllo”.
L’assessore Barbara Bennati: “l’ordinanza firmata dal Sindaco non incide sulla patologia. Occorre quindi un cambiamento culturale e di civiltà offrendo alle persone – oggi più disorientate che mai – opportunità di svago, socializzazione e divertimento sane. Come assessore alla Scuola e alla Sicurezza, ritengo che questa ordinanza ha anche lo scopo di tutelare da un lato i soggetti più vulnerabili come bambini ed anziani nei quali libertà e responsabilità sono meno evidenti, e dall'altro contrastare il degrado urbano salvaguardando il decoro e la quiete pubblica nei luoghi di interesse storico e turistico della città. La Polizia Municipale e la Guardia di Finanza sono impegnati in controlli capillari sulle circa 20 sale giochi esistenti nel nostro territorio”.

Come evidenzia infatti la Corte Costituzionale, l’obiettivo è quello di “tutelare soggetti ritenuti maggiormente vulnerabili, o per la giovane età o perché bisognosi di cure di tipo sanitario o socio assistenziale, e a prevenire forme di gioco cosiddetto compulsivo, nonché ad evitare effetti pregiudizievoli per il contesto urbano, la viabilità e la quiete pubblica”.

L’assessore Francesco Romizi ricorda che è compito dei referenti politici “tutelare i propri cittadini ma anche rappresentare una guida morale. E’ per questo che ci siamo fatti promotori di una proposta di legge che regolamenti meglio questa materia e che consenta i Comuni un maggior potere decisionale anche sugli aspetti autorizzativi. Si propone inoltre di usare una parte dei fondi che arrivano allo Stato dal gioco d’azzardo per la prevenzione delle patologie che ne derivano”.

L’assessore Paola Magnanensi: “sono già arrivati all’ufficio attività produttive gestori di attività commerciali che, vista la grave crisi economica, sono preoccupati per questa ordinanza. Ci rendiamo conto dei problemi ma vogliamo mandare un messaggio chiaro agli esercenti, sollecitandoli a non incrementare i propri ricavi con questo tipo di attività”.

Nello specifico è quindi vietata l’apertura di sale gioco, sia tradizionali che VLT e di spazi per il gioco, nella Città murata, in quanto zona già stata gravata da episodi criminosi, fenomeni legati ad abuso di alcol e fatti d’inciviltà cittadina, al fine di evitare il reiterarsi e l’inasprimento dei suddetti episodi di degrado urbano e consentire la libera fruizione degli spazi pubblici nella civile e ordinata convivenza cittadina.
Alle violazioni di tale provvedimento, che gli Agenti e Ufficiali della Polizia Municipale e della Forza Pubblica sono incaricati di far rispettare, vengono applicate le sanzioni amministrative previste dalla legge regionale insieme alla chiusura, mediante sigilli, della sala da gioco o spazi per il gioco o degli apparecchi per il gioco lecito.