Home Attualità Touch point e scaffali interattivi, ecco come i punti vendita sfidano il commercio on line

Touch point e scaffali interattivi, ecco come i punti vendita sfidano il commercio on line

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Milano, 19 nov.- (Labitalia) – Chioschi, totem o touch point; soluzioni di innovazione come digital signage (la segnaletica digitale o videoposter), vetrine con cartellini interattivi e scaffalature ‘intelligenti’ per fornire al consumatore maggiori informazioni sul prodotto. E, ancora, sistemi di indoor positioning, la localizzazione di punti di interesse e di prodotti attraverso il wi-fi. Sono alcune delle innovazioni digitali scelte dai top retailer italiani, per contrastare la crisi dei consumi (-2% di media negli ultimi 3 anni) e per affrontare la crescente diffusione degli acquisti on line (i web shopper sono cresciuti del 14% nel 2014).
A fare il punto su come in Italia si scelgono gli investimenti in innovazione digitale nell’ambito del commercio è l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail promosso nel 2014 dalla School of Management del Politecnico di Milano. Una ricerca su 250 top retailer, ha analizzato, in particolare, il livello di adozione delle innovazioni nel 2014 o in precedenza e il potenziale interesse per il 2015.
Il risultato è che nel nostro Paese le spese per innovare nei punti vendita sono ancora limitate: pochi decimi di punto percentuale del valore del venduto e circa il 15% del totale degli investimenti annuali. Nel 2014, però, si registra una crescita media dell’investimento del 25%, segnale di una maggior consapevolezza e attenzione “che in parte giustifica -dicono i ricercatori- un moderato ottimismo anche per il prossimo futuro”.
“I dati emersi dalle nostre indagini -afferma Alessandro Perego, responsabile scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail- mostrano che tra i retailer c’è sempre maggiore consapevolezza di quanto sia necessario innovare, ma che nel contempo a questa consapevolezza non corrispondono né adeguati investimenti né una corretta impostazione strategica dei percorsi di innovazione”. Perego sottolinea come “il punto vendita sia un asset fondamentale e differenziale per competere con le grandi Dot Com: è la risorsa che può completare la strategia online, superandone i limiti”. “Comparti come l’abbigliamento e l’informatica ed elettronica di consumo, dove la competizione è accesa, stanno già operando per cogliere questa opportunità”, spiega.
A giugno 2014, in Italia, erano presenti circa 950.000 esercizi commerciali (esclusi ristoranti e bar), di cui l’80% a sede fissa (770.000 negozi, -0,1% circa rispetto al 2013). Questi esercizi sono riconducibili a circa 650.000 imprese di vendita al dettaglio, pari al 18% di quelle di tutta Europa: una volta e mezza le imprese presenti in Francia, il doppio di quelle in Germania e il triplo di quelle in Uk. Il fatturato medio delle imprese italiane vale la metà di quelle francesi, un terzo di quelle tedesche e un quarto di quelle inglesi.
“Il contesto in cui i retailer si trovano ad operare -afferma Riccardo Mangiaracina, responsabile Ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail- sta però cambiando profondamente. Da un lato, la congiuntura economica negativa degli ultimi sei anni ha generato una progressiva diminuzione dei consumi (-0,9% rispetto ai primi nove mesi del 2013). Dall’altro, i comportamenti di acquisto dei consumatori si stanno modificando, sotto la spinta della rivoluzione digitale”.
Infatti, aggiunge Mangiaracina, “nel 2014, gli internet user italiani hanno raggiunto quota 37 milioni e i web shopper 16 milioni, in crescita del 14% rispetto al 2013. Ancora più esplosivo il fenomeno Mobile: in Italia nel 2014 si contano 45 milioni di smartphone e 11 milioni di tablet”.
La tecnologia viene usata dai consumatori anche e soprattutto per risparmiare. “Il 90% circa degli utenti smartphone -osserva Mangiaracina- utilizza il device all’interno del punto vendita e di questi il 42% lo usa per confrontare prezzi, il 30% per inviare messaggi o foto relative agli acquisti e il 25% per cercare informazioni aggiuntive sui prodotti appena visti. In questo contesto di forte trasformazione, i retailer sono chiamati a innovare e a considerare la tecnologia come uno strumento capace di abilitare nuove modalità di business”.
Le innovazioni che interessano il consumatore riguardano in molti casi anche la fase di pagamento: l’obiettivo dei retailer è utilizzare l’innovazione digitale per renderla più semplice e fluida. Il 34% dei top retailer ha già investito (mentre il 36% si dichiara interessato) in sistemi di cassa evoluti e Mobile Pos. Una seconda categoria di innovazioni sviluppate dal 50% dei retailer del mondo Alimentare del campione sono i sistemi di self check-out, ossia casse non presidiate. Infine, troviamo i sistemi per accettazione di pagamenti innovativi, dal contactless al Mobile Payment ancora poco diffusi tra i top retailer italiani (17% li ha adottati), ma di forte interesse (45% dichiara di volerli adottare nel 2015).