Home Nazionale Tredici le aziende vitivinicole green iscritte al registro europeo ‘Co2 Resa’

Tredici le aziende vitivinicole green iscritte al registro europeo ‘Co2 Resa’

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Roma, 4 apr.  (Adnkronos) – Ridurre le quantità di gas climalteranti emesse per la propria produzione. E’ questo l’obiettivo delle 13 le aziende vitivinicole che si sono iscritte a ‘Co2 Resa’, Registro emissioni settore agroalimentare, il primo Registro in Europa dedicato alla valorizzazione dei crediti di carbonio sul mercato volontario del settore agroalimentare, che produce il 18,8% del totale delle emissioni nazionali.
Tutte hanno certificato l’inventario dei gas serra secondo la Iso 14064-1 e, applicando l’approccio Lca-Life Cycle Assessment (Valutazione del ciclo di vita), hanno calcolato la Carbon footprint aziendale, ossia la propria impronta di carbonio. Una volta fotografato il quantitativo di emissioni, hanno elaborato un piano di riduzione e le strategie necessarie al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione climatica.
Le aziende certificate possono, dunque, scegliere fra tre diverse tipologie di intervento per la generazione di crediti di carbonio. La prima metodologia prevede l’istallazione di sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili, quali biomasse e solare, e interventi di efficientamento energetico che riducono costi e impatto ambientale. Altra metodologia riguarda i cosiddetti ‘corridoi ecologici’, cioè la creazione e il miglioramento gestionale di siepi e boschetti sulle superfici agricole.
Infine, la terza e ultima tipologia di intervento prevede l’utilizzo del ‘biochar’, carbone vegetale che assorbe Co2 ottenuto dalla combustione di biomassa di scarto in assenza di ossigeno e utilizzato come ammendante del suolo (1 tonnellata di biochar è in grado di ‘sequestrare’ fino a 3 tonnellate di Co2).Una volta messe in pratica le azioni e raggiunti gli obiettivi, si procederà alla contabilizzazione delle emissioni ‘risparmiate’ all’ambiente e si accederà al mercato volontario delle emissioni di carbonio.
I mercati volontari sono sostenuti dalla volontà di soggetti pubblici e/o privati di ridurre la propria impronta ecologica attraverso il meccanismo di ‘baseline and credits’: i progetti che portano alla riduzione delle emissioni rispetto a uno scenario di riferimento (baseline), generano crediti che possono essere scambiati sul mercato e acquistati da altre aziende che vogliono compensare le proprie emissioni di gas serra.
Il mercato volontario è, quindi, alimentato da crediti generati da interventi (progetti) di riduzione di gas serra (Ghg) e le variazione delle emissioni dei vari gas serra possono essere misurate con un’unica unità di misura, la tonnellata di Co2 equivalente.