Dichiarazione di Marco Tulli, capogruppo Sel Comune di Arezzo

A quale programma elettorale sta facendo riferimento questa amministrazione? Il tradimento di quanto scritto e che è stato sottoposto al giudizio degli elettori è oramai all’ordine del giorno. Due le questioni che sono sorte e sulle quali ho proposto alcune interrogazioni: intanto nel programma vi era scritto che in ambito urbanistico doveva essere scongiurata ogni scelta che comportava nuovo consumo di suolo, soprattutto in aree sensibili. Ed ecco il progetto di variante al piano strutturale finalizzato a un nuovo impegno di suolo per la realizzazione di un centro parrocchiale in uno dei luoghi più belli ed intatti di Arezzo: la zona dell’acquedotto vasariano. Gli interventi proposti prevedono non solo una nuova chiesa con annessa casa canonica, ma anche locali destinati a uffici parrocchiali, aule per il catechismo, aula polivalente ed attrezzature sportive.

Non un intervento di scarso impatto, in una zona sottoposta a vincoli paesistici, quella dei cappuccini a ridosso dell’acquedotto vasariano, individuata come agricola da un piano strutturale approvato e adesso, per un progetto del genere, già rinnegato.

Seconda questione: la dismissione di due sezioni di Pallanca e Acropoli che vanno ad aggiungersi alle altre degli anni passati. Scelta effettuata senza il mancato coinvolgimento della cittadinanza. Due scuole comunali per l’infanzia che il pubblico lascia con i pareri contrari di genitori, insegnanti, sindacato. Anche in questo caso, è tradito totalmente il programma elettorale. Perché si procede in modo contrario a quanto scritto in esso, peraltro senza che sussistono motivi di scarsa qualità o economici, visto che l’indice consolidato spesa di personale su spesa corrente per l’anno 2013 è del 31,74% (in fase di definizione), vale a dire una percentuale ben al di sotto del vincolo del patto di stabilità e che permetterebbe tranquillamente nuove assunzioni di insegnanti.

Viene soltanto perpetrato il tradimento del mandato elettorale, quello per il quale l’attuale amministrazione siede nei banchi del governo cittadino, autoreferenziale e in grado soprattutto di arrampicarsi negli specchi per difendere scelte indifendibili e incoerenti.