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Tumori: abuso alcol aumenta rischio per over 65

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Roma, 21 gen. (Adnkronos Salute) – Rischio tumori più alto per gli anziani che alzano troppo il gomito. Per chi beve 5 o più bicchieri al giorno, il rischio di contrarre un tumore al cavo orale, alla faringe, all'esofago, al pancreas e alla laringe è infatti più elevato. E' quanto emerge da uno studio promosso dall'Osservatorio permanente sui giovani e l'alcol e condotto dal Dipartimento di Epidemiologia dell'Istituto Mario Negri di Milano, presentato oggi al convegno 'Le bevande alcoliche tra stili alimentari e conseguenze per la salute', organizzato dalla Seconda Università di Napoli. La ricerca, di fatto, conferma la correlazione tra il forte consumo di alcol e una più alta percentuale di tumore al tratto digerente nelle persone anziane.Lo studio ha esaminato una popolazione di anziani che sono stati valutati rispetto al comportamento del bere (bevitori nel corso della vita, ex bevitori), alle quantità consumate (consumatori regolari, moderati e forti bevitori), ai modelli di consumo (come ad esempio il bere in concomitanza oppure lontano dai pasti), e, infine, rispetto al momento di cessazione del consumo. La ricerca ha evidenziato che nei giovani anziani (60-69enni) e negli ultra 70enni risulta confermato un forte aumento di rischio di cancro di cavo orale e faringe, esofago, pancreas e laringe a livelli molto elevati di consumo di alcol (5 o più bicchieri al giorno). E ancora. Per consumi lievi o moderati, ovvero fino a meno di 3 bicchieri al giorno, non sono emerse associazioni con la maggior parte dei tumori esaminati. A questi livelli di consumo, i rischi di tumore dell'alto apparato digerente erano aumentati del 20-30% circa, ma il numero limitato di casi e controlli non permetteva inferenze rilevanti. "La ricerca – spiega Carlo La Vecchia, capo del Dipartimento di Epidemiologia dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri – si proponeva di quantificare gli effetti del consumo di alcol sulla salute della popolazione anziana (a partire dai 60 anni) con riguardo al calcolo dei rischi di 13 malattie tumorali: cavo orale e faringe, nasofaringe, esofago, stomaco, colonretto, cistifellea, pancreas, laringe, mammella, endometrio, ovaio,prostata, rene. Si tratta di uno studio multicentrico con la metodologia caso-controllo, condotto tra il 1991 ed il 2009 su 5.700 soggetti in varie zone d'Italia di età compresa tra i 60 e gli 80 anni".La ricerca ha posto l'attenzione anche sull'associazione tra alcol e rischio di tumori del colon retto e della mammella. "In questo studio – spiega Claudio Pelucchi, del Dipartimento di Epidemiologia dell'Irccs milanese – che includeva oltre 1.100 casi di tumore del colonretto e oltre 900 casi di tumore della mammella, non sono emersi aumenti di rischio nei bevitori, nemmeno a livelli elevati di consumo di alcool. Queste evidenze meritano di essere approfondite: in particolare sul tumore alla mammella esiste un consolidato consenso internazionale circa rischi effettivi derivanti da un consumo regolare a dosi moderate". Al riguardo, gli esperti ipotizzano che "le donne italiane ultrasessantenni prese in considerazione dal presente studio presentassero uno stile di vita e uno stile alimentare salutare rispetto alle popolazioni studiate sullo stesso tema in altri contesti nazionali". Infine, diversamente da quanto avviene perlo stop al fumo, che comporta benefici rilevanti in termini di riduzione dei rischi di vari tumori già nel breve periodo, la cessazione del consumo di alcool non diminuisce a breve termine il rischio dei tumori alcool-relati. Secondo gli esperti, tale diminuzione dei rischi emerge, semmai, "dopo almeno 10 anni dalla cessazione dei consumi".