Home Nazionale Udine: a Palmanova cede porzione tetto caserma napoleonica (2)

Udine: a Palmanova cede porzione tetto caserma napoleonica (2)

0

(AdnKronos) – (Adnkronos) – La Filzi, costruita durante la dominazione francese, è stata dal 1947 al 1992 sede del Comando del reggimento Genova Cavalleria 4°, il più antico Reggimento della cavalleria Italiana, discendente dai Dragons Bleu fondati nel 1683 dal Duca Vittorio Amedeo II di Savoia in Torino. Sulla facciata, in pietra d’Istria, è impresso il motto del Reggimento: “Soit à pied soit à cheval mon honneur est sans égal”. Di pregio il sottotetto interno, con travi in legno e archi a volta. La caserma è stata inserita nei programmi di visita delle ultime due edizioni delle Giornate Fai di primavera e a seguito di questa iniziativa è stata segnalata tra i “luoghi del cuore” da salvare, un elenco di beni consultabile sul sito del Fai che, tramite una votazione online, possono ottenere il sostegno dei cittadini al fine di stimolare azioni di salvaguardia e recupero.
La caserma Filzi ha registrato finora quasi 450 voti, in particolare dei tanti “dragoni” che qui svolsero il servizio militare. L’edificio si inserisce nell’area dell’ex caserma Ederle, 55 mila metri quadrati all’interno del centro storico divenuti di proprietà del Comune nel 2010. Da allora l’area è rimasta inutilizzata fino al 2011, quando il Comune ne ha aperto una porzione per farne un parcheggio gratuito. Lo scorso giugno, il Comune ha emanato un bando di interesse per raccogliere progettualità finalizzate a un riutilizzo dell’intera area, vincolando alcuni edificio storici alla destinazione di contenitori culturali e sociali, tra cui la stessa caserma Filzi. Il progetto pilota si inserisce nel più ampio programma di valorizzazione del bene storico-urbanistico “Palmanova”, recupero delle fortificazioni e rigenerazione del patrimonio pubblico.
Proprio oggi, le porte lignee e le ruote del sistema di funzionamento della chiusura di Porta Udine sono stati smontati per essere trasferiti in un luogo coperto di proprietà comunale, in accordo con la Sovrintendenza, per consentirne il restauro. La necessità di un intervento urgente anche su questo manufatto era emersa a seguito del parziale crollo della copertura di Porta Udine, che ne aveva imposto la chiusura per un paio di giorni, per motivi di sicurezza.