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Ue: Greenpeace, energie rinnovabili per fermare cambiamento climatico

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Milano, 6 ott. (Adnkronos) – Messaggio di Greenpeace sull’energia rinnovabile ai ministri europei, in visita a Milano in occasione del consiglio informale dei ministri Ue per l’Energia e l’Ambiente. Attivisti dell’associazione, provenienti da Germania, Francia, Austria e Italia, hanno aperto uno striscione davanti ai ministri con il messaggio: “People want renewables and energy efficiency”. Luca Iacoboni, responsabile campagna ‘Clima e energia’ di Greenpeace Italia, dice che con questo gesto hanno voluto comunicare che “è tempo di dare ascolto ai cittadini, non alle lobby delle fonti fossili e alle grandi industrie energetiche, che da anni inquinano questo pianeta e scaricano i costi delle loro attività sui cittadini”.
In Europa e in Italia, secondo Iacoboni, “diversi sondaggi hanno dimostrato che oltre l’80% dei cittadini considera il cambiamento climatico un problema urgente e vuole che si punti su rinnovabili ed efficienza energetica, abbandonando le fonti fossili, in primis carbone e petrolio”. I 28 ministri Ue hanno ricevuto il ‘messaggio di benvenuto’ di Greenpeace appena prima dell’inizio della riunione, l’ultima prevista prima del Consiglio Europeo del 23-24 ottobre in cui ci si attende che i capi di Stato e di governo europei prendano una decisione definitiva sugli obiettivi comunitari al 2030 in tema di clima e energia. (segue)
L’Italia, Presidente di turno dell’UE, secondo Greenpeace, “gioca un ruolo fondamentale in questa fase in cui verrà deciso il futuro, non solo energetico, dell’Europa”. In questo senso, Iacoboni afferma che “i segnali ricevuti finora non sono positivi: il governo Renzi sta dimostrando di voler puntare sul passato, preferendo trivellare i nostri mari piuttosto che puntare su efficienza energetica e rinnovabili, settori a forte innovazione tecnologica e che permetterebbero la creazione di migliaia di posti di lavoro e indotto per l’economia”.
Il presidente del consiglio italiano, continua il responsabile campagna clima e energia di Greenpeace Italia, “durante l’assemblea Onu di New York, ha affermato che fermare i cambiamenti climatici è la sfida del nostro tempo. Se pensa di farlo attaccando le rinnovabili e trivellando i mari italiani, come previsto dal decreto Sblocca Italia, sta decisamente sbagliando strategia. E a pagarne le conseguenze saranno, come sempre, i cittadini”.
Greenpeace chiede l’adozione di tre obiettivi vincolanti al 2030: “il taglio del 55% delle emissioni di Co2, il 45% di energia da fonti rinnovabili ed il 40% di incremento dell’efficienza energetica”. Questa, secondo Greenpeace, “è l’unica strada per fermare il cambiamento climatico e, contemporaneamente, diminuire la dipendenza energetica dell’Europa da costose importazioni di combustibili fossili”.