Bruxelles, 13 nov. – (AdnKronos) – Fra il nuovo presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, e l’Europa “la luna di miele è già finita e molti chiedono il divorzio”. E’ quanto sostiene ‘The Washington Post’, in un articolo dedicato alle conseguenze dello scandalo degli accordi fiscali siglati fra il Lussemburgo, di cui Juncker è stato primo ministro per oltre 18 anni, e centinaia di multinazionali.
Secondo il quotidiano statunitense, nonostante la difesa ieri del presidente dell’esecutivo Ue di fronte al Parlamento europeo, in cui ha negato ogni azione illegale, “una lunga serie di critici ritiene che Juncker sia l’uomo sbagliato per quel lavoro. Alcuni vanno anche oltre, affermando che lo scandalo stia mostrando una vistosa mancanza di democrazia ai vertici dell’Unione europea”.
Per la Ue, sostiene il ‘Washington Post’, “lo scandalo non poteva arrivare in un momento peggiore, con Juncker che è stato incaricato di riportare la fiducia nelle istituzioni di Bruxelles. Un lavoro non facile, soprattutto dopo la crisi europea del debito. Oggi -conclude- la sua immagine come un nodo di burocrazia, inefficienza e accordi machiavellici è più viva che mai”.