Home Nazionale Uil: Loy, il futuro è un sindacato ancora più protagonista e più auto

Uil: Loy, il futuro è un sindacato ancora più protagonista e più auto

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Roma, 22 gen. (Labitalia) – "Un sindacato più protagonista, più serio più autorevole, meno superficiale e che coglie i veri nodi che stanno condizionando la vita delle persone e dei lavoratori in particolare. Questa è l'innovazione e quando diciamo 'si deve avviare un processo di rinnovamento' dobbiamo intenderlo non solo per le persone (cosa che pure ha la sua importanza e che Luigi Angeletti ha colto, perchè se uno lavora bene a un certo momento si trova anche a guidare il processo di cambiamento) ma soprattutto nel modo di lavorare. E per il sindacato questo è completamente da costruire perchè è cambiato il mondo attorno a noi". Così Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil, parla con Labitalia del cammino intrapreso dal sindacato verso il congresso che si svolgerà a novembre, l'ultimo a cui parteciperà da segretario generale Luigi Angeletti. Al vertice della Uil sono già state prese alcune decisioni con l'uscita di Anna Rea, Paolo Pirani e Lamberto Santini, già impegnati in altri incarichi, e la nomina di Carmelo Barbagallo a segretario generale aggiunto. "Fino a novembre rimane tutto così -spiega Loy- per rispetto dei partecipanti al congresso, e nessuna soluzione è già pronta. I candidati alla segretaria non nascono in laboratorio, ma devono esprimere un programma. Anche Carmelo Barbagallo: adesso ha una funzione molto importante, quella di accompagnare il sindacato al congresso, avendo un segretario che ha annunciato in maniera molto saggia la volontà di non ricandidarsi, e quella di dare continuità al lavoro di garantire la democrazia interna e la partecipazione". "La vera scommessa -aggiunge Loy- è che non ci può essere la doppiezza del linguaggio, ossia predicare bene e razzolare male non funziona più. La gente si è stufata: se noi pretendiamo questa coerenza dalla politica a maggiore la dobbiamo praticare noi". "A febbraio chiuderemo la parte programmatica -spiega Loy- perché i congressi si fanno per ragionare su ciò che avverrà nei prossimi 4 anni, e non solo sul dibattito attuale, peraltro importantissimo. Quindi proporremo agli iscritti alcune idee che siano praticabili e cosa prevediamo possa avvenire: se si esce dalla crisi, quando pensiamo ci saranno i primi benefici per l'economia, se ci sono timori che l'effetto sul lavoro sia ritardato e tutto quello che ne consegue". "Tutti quelli che stanno dentro le dinamiche sociali e politiche -osserva Loy- devono sforzarsi di capire ciò che realmente sta avvenendo nel Paese, e come la crisi impatta sulle persone, come sta cambiando non solo il mondo esterno ma anche il modo di vivere. Rispetto a questo, le risposte tradizionali, pure nobilissime, rischiano di non funzionare più. Parlo della classica azione sindacale, piattaforme contrattuali, gestione delle crisi, cose che naturalmente continueremo a fare, ma le risposte a questo straordinario e drammatico cambiamento saranno utili se sono veramente innovative. Rispetto a questo anche il sindacato, anche la Uil deve essere in grado di leggere cioè che sta avvenendo e mettere in campo proposte e azioni conseguenti".C'è poi "la politica, nel pieno di una faticosa fase di mutazione, e per relazionarci con la nuova politica -dice- il sindacato deve alzare la sua qualità di proposte". Loy porta ad esempio la richiesta della riduzione del carico fiscale sul lavoro. "Per sostenere questa tesi che appare scontata -spiega- dobbiamo accompagnarla con la capacità di individuare quali sono i nodi che stanno influendo sul reddito delle persone e quindi non solo Irpef ma tutto ciò che ruota attorno all'erosione del reddito, dall'Europa ai contesti locali. Ci rendiamo conto che le condizioni di vita sono influenzate da più fattori e certamente il primo è avere un lavoro e contrattare con le imprese il proprio salario, ma se non lo accompagniamo -conclude- con una difesa a tutto campo rischiamo di avere un risultato parziale".