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Universita’: Biblioteca Bologna, risolto l’enigma della Torah

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Bologna, 21 set. – (Adnkronos) – Dopo l’identificazione, da parte del professore Mauro Perani, del più antico rotolo ebraico completo della Torah, conservato presso la Biblioteca Universitaria di Bologna (seconda metà del XII secolo e inizio del XIII secolo), rimanevano da chiarire la provenienza e la storia di un manoscritto di tale importanza, che sembravano avvolte nel mistero. Ma ora l’enigma è stato risolto grazie ad un’accurata indagine svolta dal settore manoscritti della stessa Biblioteca che ha promosso e seguito la ricerca.
Una serie di indagini effettuate sulle fonti a stampa e manoscritte dal XVI secolo in poi da Rita De Tata, responsabile del Settore manoscritti e rari della biblioteca, seguite da ulteriori analisi scientifiche, hanno permesso di stabilire con sicurezza che il ”Rotulo 2” della Biblioteca universitaria bolognese è lo stesso che per secoli i Domenicani di Bologna hanno conservato fra le loro reliquie più preziose, ritenendolo addirittura autografo di Esdra: alla mano del profeta lo attribuiva infatti una scritta, cucita a metà del documento, secondo la quale il rotolo era stato regalato dagli Ebrei ad Aimerico Giliani da Piacenza, maestro generale dell’Ordine domenicano dal 1304 al 1311.
È solo a partire dal XVI secolo, però, che il rotolo diventa un’attrazione per tutti i viaggiatori e gli studiosi stranieri che approdano a Bologna, dal re di Francia Francesco I al gesuita belga Andreas Schott, dall’erudito spagnolo Benito Arias Montano al paleografo francese Bernard de Montfaucon, che del rotulo dette una dettagliatissima descrizione e che riportò per esteso nel suo Diarium italicum l’iscrizione bilingue (latina ed ebraica) che attribuiva ad Esdra la scrittura del testo.
(segue)