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Universita’: la Cattolica di Milano scala la classifica internazionale QS

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Milano, 21 set. (Adnkronos) – Prosegue il cammino per una Università Cattolica di Milano sempre più aperta e internazionale. Lo conferma il delegato del rettore all’internazionalizzazione, professor Pier Sandro Cocconcelli, dopo aver preso atto dell’importante avanzamento che l’Ateneo ha ottenuto nel ranking di QS. Nel 2010, infatti, l’Università Cattolica si collocava intorno alla 550a posizione; nell’ultimo rilevamento (2014) è salita al 377 posto, diventando la 12a università italiana in classifica, con un avanzamento assai significativo nell’ultimo anno (era 454 a nel 2013).
“La crescita dell’Università Cattolica nel ranking QS riflette un lavoro di consolidamento e sviluppo del network internazionale avviato ormai da alcuni anni, almeno dal 2010 – spiega il prof. Cocconcelli – Come Ateneo abbiamo innanzitutto incrementato, in maniera strutturata, i nostri rapporti con quegli atenei internazionali che sono ai primi posti delle classifiche mondiali, per condividere esperienze e progetti nel campo della formazione e della ricerca”.
“Non solo: abbiamo rafforzato la nostra rete di scambi internazionali – spiega sempre Cocconcelli – valorizzando e consolidando importanti esperienze in diversi ambiti: i double degrees, i visiting professors, l’ampliamento dell’offerta formativa in inglese ma anche in alcuni ambiti specifici quale la preparazione linguistica (mi riferisco, ad esempio, all’esperienza dell’Istituto Confucio). Si è inoltre ulteriormente investito sulla ricerca competitiva. Da ultimo credo sia importante sottolineare che come Università Cattolica abbiamo sentito in modo particolare la missione di contribuire, soprattutto nei paesi emergenti, a promuovere e formare il capitale umano necessario a costruire un nuovo modello di sviluppo. In questo senso sono stati assai significativi sia progetti formativi e di ricerca realizzati in Africa, America Latina e in Estremo Oriente, sia le opportunità di studio offerte in Italia a studenti provenienti da queste stesse aree geografiche emergenti”.
(segue)