Washington, 22 ott. (AdnKronos/Washington Post) – Il tribunale di Washington, a sette anni di distanza dai fatti, ha condannato quattro contractor della Blackwater Worldwide responsabili della sparatoria nella quale persero la vita a Baghdad 14 civili iracheni disarmati. Il verdetto segna una vittoria per l’accusa che, nel corso delle 10 settimane di dibattimento, ha sostenuto che i contractor aprirono il fuoco indiscriminatamente, dopo che uno di loro aveva lanciato un falso allarme, ritenendo che l’autista di un veicolo in avvicinamento fosse un attentatore suicida. I quattro accusati si sono difesi sostenendo di avere agito per legittima difesa.
Nel complesso, gli accusati sono stati ritenuti responsabili della morte di 14 persone e del ferimento di altre 17, tutti iracheni, nella sparatoria che avvenne in mezzo al traffico della piazza Nisour a Baghdad, poco dopo le 12 del 16 settembre 2007. Nessuna delle vittime apparteneva a gruppi terroristici o aveva contatti con gli insorti ostili alle truppe Usa.
La giuria del processo, composta da otto donne e quattro uomini, è rimasta riunita in camera di consiglio per 27 giorni prima di emettere il verdetto. L’incidente di Baghdad e il rifiuto del governo Usa di consentire che i contractor venissero processati in Iraq provocarono una grave crisi nei rapporti tra i due Paesi.