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Usa: Pechino, accuse cyberspionaggio assurde e prive di fondamento

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Pechino, 19 mag. – (Adnkronos) Pechino ha definito “assurde e prive di fondamento” le accuse di cyberspionaggio industriale contro cinque ufficiali dell’esercito cinese, incriminati oggi negli Stati Uniti. Le incriminazioni contro i militari violano le norme base che governano le relazioni internazionali e minano la cooperazione sino americana e la fiducia reciproca, ha dichiarato Qin Gang, portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, citato dall’agenzia di Stato Xinhua.
Come prima risposta, è stata decisa la sospensione delle attività del Cyber Working Grop sino americano, ma Qing non ha escluso ulteriori passi se la situazione continerà ad evolvere e le incriminazioni non verranno ritirate. Il portavoce non ha poi mancato di ricordare il programma di spionaggio della National Security Agency (Nsa) americana, rivelato dalla ‘talpa’ Edward Snowden. La Cina, ha detto, è vittima di grave cyberspionaggio americano, intercettazioni e attività di sorveglianza.
Nell’annunciare le incriminazioni contro i cinque militari cinesi (Wang Dong, Sun Kailiang, Wen Xinyu, Huang Zhenyu e Gu Chunhui), il ministro americano della Giustizia Eric Holder aveva sottolineato che lo spionaggio americano punta soltanto a tutelare la sicurezza nazionale, non ad ottenere vantaggi commerciali. Secondo funzionari statunitensi, i casi di cyberspionaggio cinese, ai danni di industrie nucleari e dell’acciaio, avvennero durante negoziati per la costruzione di una centrale nucleare in Cina e mentre era in corso un’indagine per un caso di dumping nel mercato americano dell’acciaio.