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Valtiberina “laboratorio” dell’apprendistato a misura di artigiano

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Valtiberina “laboratorio” dell’apprendistato  a misura di artigiano
Piero Piccini

“L’azienda artigiana finalmente riconosciuta come laboratorio dell’apprendistato, un elemento di grande importanza della riforma di questo decisivo strumento che è anche frutto di una importante battaglia di Confartigianato”. Sono parole di Piero Piccini, presidente della Zona Valtiberina di Confartigianato Arezzo, che esprime un giudizio positivo sulle recenti misure di semplificazione che si applicheranno alla procedura dell’apprendistato “tutte a vantaggio della formazione in azienda, che sicuramente aiuterà il rilancio di questa tipologia contrattuale così importante per l’inserimento al lavoro dei giovani. Abbiamo insistito molto su questo aspetto, molteplici sono stati gli incontri in vallata che hanno visto coinvolti gli imprenditori associati e i politici affinché capissero le reali problematiche della vecchia normativa, la quale prevedeva ben 120 ore di formazione pubblica obbligatoria per tutti i giovani assunti come apprendisti presso le nostre imprese. Finalmente siamo stati ascoltati e con il recente decreto del governo la formazione pubblica non sarà più obbligatoria.”.

Un valore aggiunto sul delicato terreno della valorizzazione dell’apprendistato viene appunto dal vivo “laboratorio” di innovazione del settore che è per Confartigianato la Valtiberina. “Noi qui abbiamo già messo in campo molte delle potenzialità di un rapporto professionale vincente come quello dell’apprendistato, che deve valorizzare al massimo il lavoro di apprendimento in azienda, sotto la guida vitale dell’artigiano esperto, vero e proprio tutor dell’apprendista”.

Certamente i provvedimenti di semplificazione e sburocratizzazione delle procedure “favoriranno – insiste Piccini – l’accesso al mondo del lavoro e saranno strumenti utili per far ripartire l’occupazione, in particolar modo quella dei giovani”.

Occorre quindi andare avanti sulla strada dell’apprendistato, sempre secondo Piccini,  che punta “a creare una forte sinergia tra ambiente di studio e di lavoro. Un’innovativa tipologia contrattuale basata non solo su un metodo molto concreto e produttivo per i giovani e le aziende, ma anche sulla valorizzazione delle nostre micro e piccole imprese, elevandole a soggetti formativi in grado di trasmettere competenze professionali ai giovani e, nello stesso tempo, dare loro uno strumento efficace per entrare nel mondo del lavoro”.

Apprezzamenti provengono anche dalle nuove regole che caratterizzeranno il contratto a tempo determinato. In particolare ciò che riguarda l’elevazione da 12 a 36 mesi della durata del rapporto a tempo determinato senza causale e tetto del 20% quale limite massimo per l’utilizzo dell’istituto del tempo determinato. Nonché la possibilità di proroga fino ad 8 volte entro il limite dei tre anni nell’ambito della stessa attività lavorativa.