Home Nazionale Via Poma: Cassazione, tra i punti oscuri ritrovamento agenda Vanacore

Via Poma: Cassazione, tra i punti oscuri ritrovamento agenda Vanacore

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Roma, 24 set. – (Adnkronos) – Nel delitto di Via Poma avvenuto a Roma il 7 agosto 1990 con l’uccisione di Simonetta Cesaroni restano “punti oscuri niente affatto secondari”. Lo mette nero su bianco la Cassazione nelle trenta pagine di motivazioni depositate oggi nelle quali spiega il perchè, lo scorso 26 febbraio, ha assolto definitivamente Raniero Busco, l’ex fidanzato della Cesaroni che in primo grado era stato condannato a 24 anni di reclusione per omicidio aggravato. Busco era poi stato assolto dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma il 27 aprile 2012.
In particolare, il relatore Giacomo Rocchi, nella sentenza 39220, registra come da parte dei giudici dei precedenti gradi di giudizio “non vengono taciuti -del resto non lo aveva fatto nemmeno il giudice di primo grado- i punti oscuri della vicenda, rimasti non spiegati e niente affatto secondari: si pensi, tra di essi, al rinvenimento dell’agenda di Pietro Vanacore tra gli effetti personali della vittima repertati sul luogo del delitto”. Piazza Cavour lo scorso 26 febbraio aveva respinto il ricorso della Procura di Roma che si era opposta all’assoluzione di Raniero Busco.