Roma, 26 set. (AdnKronos) – “Come donne della Cisl non possiamo che esprimere stupore e disagio per le motivazioni che sono alla base della sentenza con cui la Cassazione ha voluto concedere una attenuante, con relativo sconto di pena, ad uno stupratore recidivo e già condannato dalla Corte di Appello di Venezia”. Ad affermarlo in una nota è il segretario confederale della Cisl, Liliana Ocmin, commentando la sentenza della Cassazione sulla possibilità di concedere attenuanti agli imputanti di stupro.
“Il fatto -sottolinea Ocmin- è ancor più grave perché completamente in controtendenza rispetto anche alle recenti evoluzioni della normativa in tema di violenza e femminicidio. A che cosa serve fare delle leggi o recepire convenzioni come, ad esempio, quella di Istanbul se poi basta una sentenza per riportarci indietro? Le donne e la società civile, fatta da uomini e donne, che guardano con fiducia alla giustizia rimangono stupiti di fronte a sentenze che possono mettere in ombra il buon operato di tantissimi giudici per gli effetti chele stesse possono avere sul piano culturale, relazionale e sociale”.
Per questo motivo, rileva il sindacalista, “torniamo a chiedere con forza la piena applicazione delle norme contenute nella Legge 119/2013 e del ‘Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere’ che, se attuate, possono dare un contributo concreto per prevenire e contrastare un fenomeno aberrante ed ingiustificabile”. Come Cisl, conclude Ocmin, “da tempo attraverso la Piattaforma sulla prevenzione della violenza sulle donne ed i minori stiamo portando avanti la nostra azione di informazione e sensibilizzazione sui territori e sui luoghi di lavoro per dare voce alle tante, troppe, vittime che vivono e soffrono in silenzio il proprio dramma”.