Home Nazionale Vittoria Bjp in India, Modi a Nuova Delhi per i festeggiamenti. Sonia e Raul Gandhi pronti a dimettersi

Vittoria Bjp in India, Modi a Nuova Delhi per i festeggiamenti. Sonia e Raul Gandhi pronti a dimettersi

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Roma Il premier indiano Manmohan Singh si è dimesso, dopo aver presieduto per l’ultima volta il Consiglio dei ministri. Il candidato del partito del Congresso, duramente sconfitto dal partito nazionalista hindu Bjp di Narendra Modi, ha presentato le dimissioni al presidente indiano Pranab Mukherjee.
“Le elezioni appena concluse hanno rafforzato la nostra democrazia” ha dichiarato Singh. L’economista e politico, che ha guidato il governo indiano per due mandati consecutivi di cinque anni, si è detto convinto che l’India emergerà come una grande potenza nell’evoluzione dell’economia globale. “La mia vita e gli anni trascorsi al servizio dello stato sono un libro aperto”, ha poi sottolineato con un riferimento agli scandali di corruzione che hanno investito il suo governo.
Modi a Nuova Delhi per la sfilata della vittoria – Il premier eletto indiano Narendra Modi è arrivato a Nuova Delhi per partecipare ai festeggiamenti per la netta vittoria elettorale del suo partito Bjp. Al suo arrivo nella capitale dallo stato di Gujarat, Modi è stato accolto da una folla di sostenitori. “In 60 anni di storia dell’indipendenza indiana, non ho mai visto niente del genere”, ha affermato il leader nazionalista, che su Twitter ha scritto: “Ha vinto l’India, ora arriveranno i giorni positivi”.
Fonti di partito: Sonia e Raul Gandhi pronti a dimettersi – All’indomani della sconfitta, la presidente del partito del Congresso Sonia Gandhi e suo figlio Raul sarebbero pronti a dimettersi. Secondo fonti del Congresso Nazionale Indiano, riferiscono i media locali, la decisione potrebbe essere annunciata al partito durante una riunione di lunedì. ”Mi assumo la responsabilità della sconfitta. Speriamo che il nuovo governo non comprometta l’unità del Paese e gli interessi del popolo”, aveva dichiarato venerdì la stessa Gandhi. E ad ammettere la sconfitta è stato anche il figlio Raul, che ha guidato la disastrosa campagna elettorale del suo partito. “Sono andati molto bene – ha detto congratulandosi con il nuovo governo – il Congresso è andato molto male, abbiamo molto su cui riflettere. Come vice presidente, mi assumo la responsabilità” della sconfitta.