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Voli low cost, ecco gli abiti-valigia per evitare sovrapprezzi

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Roma, 10 lug. (Labitalia) – Dimensioni valigie, numero massimo di colli, oggetti vietati. Tutte voci-tariffe che possono variare soprattutto se la compagnia aerea con cui si vola è low cost. “L’avvento delle compagnie aeree low cost qualche anno fa -dice a Labitalia Massimiliano Dona, segretario generale Unione nazionale consumatori- ha democratizzato il nostro modo di viaggiare e sicuramente ha fatto bene al mercato del trasporto aereo, dominato fino ad allora dalle pratiche anticoncorrenziali delle compagnie di bandiera”.
“Ma dobbiamo mettere in conto che, anche se in alcuni casi, il biglietto -avverte- può costare solo pochi euro, qualsiasi altro servizio aggiuntivo (dal bagaglio extra al cambio di prenotazione) comporta un ulteriore pagamento, in alcuni caso molto salato. Se si è abituati a partire con valigie stracolme o si hanno particolari preferenze di posto, dunque, è meglio pensarci bene prima di affidarsi a un vettore a basso costo: sembrerà di risparmiare sul momento, ma poi il costo finale rischia di lievitare senza nemmeno accorgersene”.
“Quando si acquista il biglietto -suggerisce Dona- è sempre bene verificare, per evitare brutte sorprese, quale sia il peso massimo consentito dalle compagnie aeree per le valigie da imbarcare, nonché le dimensioni e il peso del bagaglio a mano. Fate attenzione perché le misure e i pesi variano da compagnia a compagnia e spesso le informazioni sul costo dei bagagli vengono fornite on line all’ultimo momento della prenotazione, quando ormai è troppo tardi”.
“Purtroppo il fatto che -rimarca Massimilano Dona- non ci siano regole uguali per tutti, ma ogni compagnia fa da sé, aumenta la confusione tra i consumatori, che spesso arrivano al gate impreparati e costretti a pagare cari sovrapprezzi pur di non lasciare a terra il bagaglio: la questione si dovrebbe risolvere a monte, almeno con regole minime condivise per tutti, decise a livello europeo”.
“Se proprio non sapete rinunciare -continua- a un costume in più o all’ennesimo paio di scarpe, meglio aggiungere il bagaglio da stiva in fase di prenotazione: farà lievitare il prezzo iniziale, ma meno di quanto accadrebbe acquistandolo in aeroporto durante il check in”.
“In caso di malaugurato rincaro per un bagaglio fuori norma in aeroporto, poi, non esitate a chiedere spiegazioni: è significativa l’esperienza – ricorda – di quei consumatori che ci hanno raccontato che, colti in flagrante con un bagaglio troppo pesante, sono passati da un sovraprezzo di 150 euro ad uno di 30 euro, semplicemente chiedendo chiarimenti agli addetti. La scena tipicamente italiana di mercanteggiare al gate cercando di alleggerire il bagaglio sarebbe da evitare, ma far valere i propri diritti, anche in vacanza, è d’obbligo”.
Ma per aggirare i limiti del bagaglio a mano che chi è disposto a indossare degli abiti-valigia. Diverse marche offrono, infatti, cappotti, giacche o gilet dotati di ampie e numerose tasche, dove poter riporre tutti i propri effetti personali e non solo, in modo da avere più spazio in valigia.
Si tratta di indumenti che soddisfano pienamente lo scopo per il quale sono stati progettati e cioè viaggiare in aereo, evitando, ad esempio, di dover pagare eventuali sovrattasse che alcune compagnie aeree impongono per ogni chilo eccedente in valigia.
E’ il caso di Bagket, il giubbotto in materiale sintetico che, secondo l’azienda produttrice, può contenere fino a 7 chili di peso nelle sue numerose tasche. Jaktogo offre, invece, diverse soluzioni di ‘abbigliamento di viaggio’: giacche, vestiti e ponchos convertibili in borse capaci di trasportare fino a 10 chili di bagaglio. Questi speciali indumenti sono disponibili in diversi materiali come poliestere, denim o pelle. I prezzi variano dai 69.95 euro euro per il Ponchotogo in poliestere fino ai 265 euro per il Jacktogo di pelle.