Home Nazionale 8 marzo: da chef e scienziata ‘F menù’, pausa pranzo che fa bene a donne

8 marzo: da chef e scienziata ‘F menù’, pausa pranzo che fa bene a donne

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Roma, 5 mar. (AdnKronos Salute) – Regalare alle donne che lavorano l’opportunità di trasformare la pausa pranzo in un momento per prendersi cura di sé e della propria salute, concedendosi cibi in grado, al tempo stesso, di apportare benefici specifici all’organismo femminile e di appagare il palato. E’ l’obiettivo di ‘F menu, la combinazione di piatti ideata per la parte scientifica da Stefania Ruggeri, ricercatrice Cra (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) Nutrizione, specializzata in alimentazione e salute della donna in età fertile, e interpretata sul piano pratico dalla creatività della chef stellata Cristina Bowerman. Proposte studiate per migliorare sul piano del gusto e della salute l’offerta della ristorazione collettiva.
“L’F menù è un esperimento pratico di nutrizione di genere”, spiega Ruggeri. “La mia idea – sottolinea – è quella di renderci più consapevoli del valore di quel che mangiamo: conoscere i nutrienti di cui abbiamo particolarmente bisogno nelle diverse e particolari fasi della nostra vita di donne è fondamentale per la nostra salute e per quella delle future generazioni”. Il primo dei menù, quello dedicato all’inverno e presentato oggi presso la mensa della Regione Lazio, è caratterizzato dal colore verde delle verdure ricche di folati, che proteggono da malattie cardio-cerebrovascolari e, nel caso di un’eventuale gravidanza, aumentano le probabilità che i bambini nascano sani, limitando il rischio di parti prematuri e di gravi patologie congenite, come la spina bifida e alcune cardiopatie.
Riso integrale con puntarelle, spinaci e zenzero; polpette di ceci, alici e limone; cime di rapa con uvetta e pinoli; arance rosse. Sono i piatti del primo F-Menù che vuole essere un ‘esempio-modello’ per gli chef della ristorazione collettiva: rispettando i dosaggi e i gruppi degli alimenti chiave utilizzati, i cuochi delle regioni che hanno aderito al progetto declineranno i menù con le varietà locali, dando vita a nuove ‘F-ricette’. Gli alimenti proposti riescono a coprire circa il 70% della dose giornaliera raccomandata, tenendo conto delle perdite dovute alle cotture.
Tra i cibi che apportano nutrienti fondamentali per la salute femminile: i cereali integrali, le verdure, la frutta, i legumi, il pesce e la frutta secca. Senza dimenticare la fibra alimentare prevista, che copre il 60% circa della quantità giornaliera raccomandata: un composto prezioso per prevenire lo sviluppo dei tumori (anche di quello al seno), ridurre l’insorgenza di ipercolesterolemia e della sindrome metabolica, favorire il benessere intestinale e facilitare il senso di sazietà, aiutandoci a mangiare meno.
“Da donna che lavora e da direttore del Cra – ha commentato Ida Marandola, direttore generale Cra – sono davvero contenta di poter utilizzare la competenza e la professionalità dei nostri ricercatori per cercare di migliorare la qualità della vita dei cittadini, in questo caso, delle cittadine. Trovo che l’F menù sia una perfetta dimostrazione di ricerca applicata”.
F menu è stato realizzato nell’ambito del progetto ‘Okkio alla Ristorazione’, con la collaborazione di tutto il gruppo di lavoro. Si tratta di un’iniziativa interregionale del Ccm (Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie), approvata dal ministero della Salute, per migliorare la qualità dei pasti serviti dalla ristorazione collettiva, attraverso la promozione di frutta e verdura, la riduzione del sale e la scelta del sale iodato, l’aumento dei folati, la riduzione di alimenti ricchi di zuccheri e di grassi di origine animale, l’utilizzo prevalente dell’olio extravergine di oliva come condimento e la garanzia di pasti ‘sicuri’ nelle mense per i soggetti celiaci. Ad oggi hanno aderito 240 mense di aziende di ristorazione collettiva, per un totale di circa 115.000 pasti giornalieri serviti.

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