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A Milano oltre la metà dei rifiuti è raccolto in modo differenziato

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Roma, 3 dic. – (AdnKronos) – Rifiuti prodotti nell’area milanese in crescita (+1,9%), forte crescita della differenziata soprattutto a Milano città (+8%), boom dell’organico (+17%). Oltre la metà dei rifiuti è raccolto in modo differenziato (63%). Lo rileva un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dichiarazioni Mud presentate dai comuni nel 2015. Il Mud (Modello Unico di Dichiarazione ambientale) permette il monitoraggio dei rifiuti prodotti dalle attività economiche e di quelli raccolti dai Comuni, smaltiti o avviati al recupero nell’anno precedente la dichiarazione.
Milano città raggiunge una percentuale di differenziata pari al 57% del totale raccolto in forte crescita rispetto al 49% di un anno fa. Ogni milanese produce in media 1,39 kilogrammi di rifiuti al giorno, rispetto all’1,36 dell’anno precedente, quest’anno in lieve ripresa rispetto al calo costante degli anni precedenti. Un milione e mezzo i rifiuti raccolti tra Milano e provincia secondo i dati Mud 2015 sull’anno 2014, in crescita del +1,9%.
Cresce del +8% la raccolta differenziata di Milano e provincia, l’indifferenziata diminuisce del -6,5%. Cresce la raccolta di organico (+17%), di inerti (+13%) e di legno (+8%). In media il 63% di quanto raccolto a Milano e provincia è differenziato (era il 59% lo scorso anno, il 56% due anni fa).
Per lo sviluppo della nostra economia, secondo Alberto Meomartini, vice presidente della Camera di commercio di Milano, “bisogna uscire da una logica antica che guardi solo a profitti e perdite. Oggi l’impresa è sempre più sociale e inserita nel contesto del suo territorio. Ecco perché il rendiconto sociale è una visione di riferimento sempre più importante e l’azione ambientale delle imprese l’aspetto principale per molte attività. Il modello di un’economia circolare può aiutare il rispetto dell’ambiente e allo stesso tempo il recupero e la valorizzazione delle risorse”.
“Il tema dell’economia circolare e delle B corporation ci interessa molto – ha spiegato Sergio Urbani, segretario generale Fondazione Cariplo -. Siamo già impegnati con il nostro patrimonio con investimenti responsabili ed estremamente mirati che hanno ricadute a livello sociale e ambientale, per i quali Fondazione Cariplo si propone (“tute servare” è l’antico motto della fondazione”) l’ottenimento di un rendimento minimo (il 2% oltre il tasso di inflazione)”.
Con questa formula, “gli ambiti di intervento integrano filantropia e finanza, moltiplicando le opportunità di entrambe. La Fondazione diviene così quel «soggetto filantropico innovatore nel suo ruolo di promotore degli approcci imprenditoriali che può essere svolto non solo attraverso il finanziamento filantropico, ma anche attraverso l’avvio di progetti propri e partecipati o tramite investimenti patrimoniali. L’economia circolare e le B corporation sono un nuovo tassello, una nuova frontiera coerente, a cui guardiamo con molta attenzione”.