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A2a: a Pessina Costruzioni risarcimento 38 mln per teleriscaldamento Novara

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Milano, 2 lug. (AdnKronos) – A2a dovrà risarcire per 38 milioni di euro Pessina Costruzioni per una controversia legata al progetto di teleriscaldamento della città di Novara. Lo comunica in una nota il gruppo milanese, precisando che nel 2007 aveva dato vita insieme al colosso energetivo ad Asm Novara, società di progetto detenuta al 50 per cento dalle due aziende. “Dei 25 chilometri di tubazioni previsti nell’ambito di un progetto da quasi 60milioni di euro, con una concessione che sarebbe dovuta proseguire per 41 anni – si legge nella nota – ne sono stati posati appena un chilometro. Poi il comportamento di A2A, propensa per ragioni tutte interne ad affossare il progetto, ha impedito a Pessina Costruzioni Spa di darvi esecuzione”.
Nell’esprimere “grande soddisfazione” per la decisione assunta dal collegio arbitrale chiamato in causa, Pessina Costruzioni “prende atto del risultato ma sottolinea la propria amarezza per la perdita di un’opportunità importante per Novara e per i suoi abitanti”. Sul fronte giudiziale, inoltre, “si riserva di impugnare il lodo che, a fronte di danni dimostrati per oltre 100 milioni di euro, ne riconosce solo 38”. In particolare Pessina Costruzioni ritiene che ci sia “una totale assenza di contestazioni da parte di A2a circa il danno dettagliatamente provato e per questo non ritiene condivisibile la limitata liquidazione operata dal collegio arbitrale”.
Quanto poi all’affermazione di A2a circa l'”imprevedibilità dell’esito”, sottolinea trattarsi di “pura strumentalità diretta a cercare di fornire una giustificazione per la mancata appostazione di adeguato fondo rischi nel bilancio 2013 di spettanza del precedente cda e nel bilancio 2014 di spettanza del nuovo cda”. E conclude: “Considerato che i tecnici coinvolti nel giudizio, del calibro di Protos e Poiry, hanno elaborato svariate centinaia di pagine di perizie (e controperizie) per giustificare (e tentare di contestare) la tesi di Pessina, il tutto appare più come il tentativo di fornire una giustificazione per una violazione che l’autorità preposta dovrebbe prendere in considerazione”.