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Acqua: Morando, non è un bene privato, pronti ad investire

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Roma, 9 ott. (AdnKronos) – “L’acqua non è e non può essere un bene privato. Lo dice il codice civile in modo chiaro. Le acque naturali sono un bene demaniale e quelle termali e minerali comunque un bene indisponibile. Cosa diversa se si parla del servizio, della gestione. E’ un bene che diventa fruibile da tutti solo se viene raccolta, canalizzata, circoscritta e distribuita in modo equo. Per farlo servono investimenti in infrastrutture, simili a quegli iper-investimenti che si facevano in passato, con l’obiettivo di lasciare una traccia nella storia”. Ad affermarlo è il viceministro dell’economia, Enrico Morando, nel corso dell’evento conclusivo del Festival dell’Acqua, che per cinque giorni ha raccolto a Milano 228 relatori italiani e stranieri in 62 eventi tra sessioni tecniche, cultura e spettacolo e raccogliendo quasi trentamila persone nei 18 luoghi in cui si è svolto, dentro e fuori in Castello Sforzesco.
“Oggi da parte del Governo -sottolinea Morando- c’è una disponibilità a questo mutamento radicale. Abbiamo stabilizzato la finanza pubblica e i sacrifici sono serviti. Abbiamo un avanzo primario, delle risorse da investire dove ci sono le priorità. Specie nel mezzogiorno, che parte in posizione di ritardo”.