Home In Evidenza Alla Verna visitatori “coperti” dalla presenza di un defibrillatore. I frati sono tutti formati al suo utilizzo

Alla Verna visitatori “coperti” dalla presenza di un defibrillatore. I frati sono tutti formati al suo utilizzo

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Alla Verna visitatori “coperti” dalla presenza di un defibrillatore. I frati sono tutti formati al suo utilizzo
gruppo formazione Dae - Verna

Nuovo corso dopo tre anni dal precedente. L’importanza di intervenire rapidamente di fronte ad un arresto cardiaco. Al Santuario 600.000 persone  all’anno

 

SANTUARIO DELLA VERNA – Sono più di mezzo milione all’anno le persone che in pellegrinaggio raggiungono la Verna e il suo Santuario per pregare, per vivere momenti di fede, per osservare i luoghi che hanno visto la presenza di San Francesco.
La Verna è un luogo magico, dove in tanti vanno per “curare” l’anima. Ma può accadere che si rendano necessarie anche cure d’urgenza come, ad esempio, per un improvviso arresto cardiaco. Da tre anni i frati della Verna, sono in grado di intervenire tempestivamente se qualcuno dei quasi 600.000 visitatori viene  colpito da arresto cardiaco. Finora non è mai stato necessario, ma i frati …. sono sempre in allerta. E proprio nei giorni scorsi, in considerazione anche della rotazione dei religiosi presso il convento,  si è proceduto con un nuovo corso formativo, destinato a coloro che non l’avevano mai fatto, ma anche come aggiornamento di altri che sono alla Verna da più anni.

Marco Gennai, infermiere del 118 di Arezzo, specializzato in emergenza urgenza, Federica Angioloni della Croce Rossa di Chiusi della Verna, hanno formato  nove frati, compreso il padre guardiano del santuario Padre Francesco Ruffato, ed un dipendente del santuario, che è dotato di un proprio defibrillatore semiautomatico.

Raggiungere il Santuario della Verna con una ambulanza in tempi accettabili per salvare la vita di una persona colpita da arresto cardiaco è praticamente impossibile. L’arresto cardiaco porta alla morte in dieci minuti.

Nel nostro Paese le morti per arresto cardiaco sono oltre 60.000. Come una guerra.
L’unico modo per salvare queste persone è la defibrillazione precoce eseguita  tramite un apparecchio semiautomatico che guida il soccorritore nelle manovre di soccorso. Per questo ogni cittadino che ha fatto un corso di preparazione è  abilitato ad usare questi apparecchi salvavita. Fattore determinante è il tempo che trascorre dalla perdita di coscienza e la manovra di defibrillazione: più minuti passano senza intervenire e minori sono le possibilità di recuperare il paziente. Inoltre più tempo trascorre e più danni cerebrali si instaurano. L’intervento di defibrillazione dovrebbe essere effettuato nei primi 5 minuti dall’arresto cardiaco per avere buone speranze di avere successo.