Home Attualità Anseb, stop alle gare al massimo ribasso anche per buoni pasto

Anseb, stop alle gare al massimo ribasso anche per buoni pasto

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Roma, 4 mar. (Labitalia) – “Le nuove direttive Ue sugli appalti consentono agli Stati membri di escludere le gare al massimo ribasso per determinati settori. Riteniamo, quindi, che debbano essere assolutamente vietate anche nell’ambito dell’assegnazione degli appalti per i buoni pasto per evitare che gli sconti insostenibili si ripercuotano sui punti vendita e in ultima analisi sui consumatori”. Lo ha detto Franco Tumino, presidente di Anseb (Associazione nazionale società emettitrici buoni pasto), durante un’audizione alla commissione VIII del Senato (Lavori Pubblici e Comunicazione), illustrando le modifiche al Codice degli appalti proposte dall’associazione.
Le gare d’appalto della Pa e delle altre grandi società a partecipazione pubblica e privata, infatti, spiega Anseb, “vengono gestite con la logica del massimo ribasso premiando chi presenta lo sconto maggiore sul valore facciale del buono, anziché valutare le proposte sul valore reale del servizio”.
“Alcune società emettitrici ricorrono a un uso spregiudicato della leva dello sconto sul valore nominale del buono pasto grazie a presunte condizioni contrattuali con la rete di esercizi pubblici convenzionati, da perfezionare successivamente alla gara”, aggiunge.
“Tale riforma -prosegue Tumino- deve prevedere il potenziamento delle verifiche di congruità delle offerte anomale in modo da rendere pienamente effettivo il divieto di gare in perdita e far sì che i controlli non siano esclusivamente cartacei ma che vengano effettuati anche sul campo nella fase di erogazione del servizio. Questo modifiche sono oggi più che mai prioritarie visto che è alle porte l’entrata in vigore della riforma che incentiva, dal 1° luglio, il ricorso ai buoni pasto elettronici innalzando il valore esentasse da 5,29 euro a 7 euro”.
Nel corso dell’audizione, il presidente di Anseb ha proposto anche di rivedere gli attuali parametri di attribuzione dei punteggi istituendo il Caeg (Commissione annuale effettiva globale) con lo scopo di eliminare le distorsioni che molte gare, a partire da quella della Consip del valore di 1 miliardo di euro, stanno evidenziando.
“Proponiamo – afferma inoltre Tumino- che il punteggio in gara sia inversamente proporzionale al totale delle commissioni e corrispettivi pagati dall’esercente convenzionato alla società emettitrice. Con queste modifiche, tanto più basso è il punteggio tanto più è alto ciò che l’emettitore si fa pagare dal punto vendita”.