Home In Evidenza Assistenza sociale, firmato un accordo fra Asl e Comune di Capolona che precorre le nuove norme re

Assistenza sociale, firmato un accordo fra Asl e Comune di Capolona che precorre le nuove norme re

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Assistenza sociale, firmato un accordo fra Asl e Comune di Capolona che precorre le nuove norme re
Alberto Ciolfi

CAPOLONA – Prendersi in carico i bisogni delle persone anziane soprattutto non autosufficienti, delle persone disabili, delle famiglie con minori in situazioni di grave disagio e delle persone affette da dipendenze o da problematiche di salute mentale. Un mondo complesso e difficile sul quale spesso le pubbliche amministrazioni rischiano di intervenire in modo non coordinato, provocando in qualche caso dei doppioni, in altri delle carenze.

Un problema al quale sta cercando di porre rimedio la Regione. “Con l’applicazione delle leggi regionali 44 e 45, la Regione Toscana vuole perseguire il miglioramento delle modalità di presa in carico di queste situazioni di disagio – spiega Patrizia Castellucci, Direttore della Zona-Distretto di Arezzo – pretendendo e ponendo le condizioni normative e operative affinché le Aziende Sanitarie e Comuni collaborino condividendo risorse e professionalità, ma soprattutto decidendo insieme, e consapevolmente, quali servizi, progetti e forme organizzative siano più adeguati ad accogliere tali bisogni.”.

E’ a questi principi che si ispira, precorrendo in buona sostanza le direttive regionali, la sottoscrizione di un convenzione per la gestione dei servizi sociali e sociosanitari tra la Azienda Usl8 ed il Comune di Capolona.

Una convenzione dettagliata che stabilisce le risorse che ognuno dei due enti mette in campo e gli obiettivi che si prefigge. Un accordo che farà da apripista in tutta la provincia per accordi analoghi. Soddisfazione viene espressa anche dal sindaco di Capolona: “I cittadini del mio Comune, grazie proprio alla migliorata collaborazione con la Asl, potranno beneficiare di assistenti sociali specializzati sui diversi settori di bisogno, di una maggiore disponibilità di tempi degli assistenti sociali stessi, e di una visione complessiva dei servizi disponibili, sia comunali che aziendali. Si tratta della sperimentazione – commenta Alberto Ciolfi – di un nuovo modello organizzativo che nel tempo, e con il successivo ingresso degli altri Comuni della Zona, favorirà il reale miglioramento della qualità delle risposte ai bisogni dei più fragili.”