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Associazione italiana esperti in infrastrutture critiche, Luisa Franchina eletta presidente

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Roma, 20 lug. (Labitalia) – Si tinge di rosa il vertice dell’organismo nazionale che riunisce gli esperti di protezione delle infrastrutture critiche, ossia quelle vitali al buon funzionamento del Paese. Luisa Franchina è stata eletta nuovo presidente dell’Associazione italiana esperti in infrastrutture critiche (Aiic), subentrando a Gregorio D’Agostino. Del nuovo consiglio direttivo fanno parte come vicepresidenti Raffaella D’Alessandro e Silvano Bari, segretario Giampaolo Natale e tesoriere Maria Carla De Maggio. Consiglieri Sandro Bologna, Raoul Chiesa, Alessandro Lazari, Claudio Pantaleo e il generale B.A. Alberto Traballesi.
Ingegnere elettronico con dottorato e post dottorato di ricerca in ingegneria elettronica e master in geopolitica del Centro alti studi difesa, Luisa Franchina ha conseguito la qualifica militare Cbrn alla Scuola di Rieti; ha lavorato come ricercatore in alcune università estere; è docente in master specialistici di alcune università (tra cui Sapienza, Tor Vergata, Sioi, Campus Biomedico, Università di Milano) sui temi della sicurezza nazionale. Ha pubblicato numerosi articoli e libri su temi di sicurezza e protezione infrastrutture critiche.
Franchina ha espresso l’impegno a “rilanciare il ruolo dell’Aiic in relazione alla fragilità cui sono sottoposte le infrastrutture critiche nazionali, anche per le gravi tensioni geopolitiche internazionali in atto”. “Lo sviluppo, la sicurezza e la qualità della vita nei Paesi industrializzati dipendono dal funzionamento continuo e coordinato di un insieme di infrastrutture che, per la loro importanza, sono definite infrastrutture critiche e includono i sistemi energetici, le reti di comunicazione e di trasporto (aereo, navale, ferroviario e stradale), il sistema sanitario, i circuiti finanziari, le reti a supporto del governo e della pubblica amministrazione, centrale e locale, e quelle per la gestione della sicurezza e delle emergenze”, ha proseguito.
La neo-presidente ha sottolineato che “per ragioni di natura economica, sociale, politica e tecnologica queste infrastrutture sono diventate sempre più complesse e interdipendenti”. “Se ciò ha consentito di migliorare la qualità dei servizi erogati e contenerne i costi, ha tuttavia indotto in queste infrastrutture nuove e impreviste vulnerabilità. Queste rischiano di indurre reali pericoli per lo sviluppo e il benessere sociale del nostro Paese anche a causa delle accresciute minacce legate sia all’estremizzazione dei fenomeni climatici, che alla tormentata situazione socio-politica mondiale”, ha osservato.
Il primo obiettivo della nuova presidenza è quello di sollecitare le istituzioni ad approvare una norma di legge per la protezione delle infrastrutture critiche nazionali. L’Aiic, con oltre un decennio di attività, punta pure a sviluppare studi sui modelli di sistemi complessi per il supporto nelle valutazioni delle interdipendenze e nelle previsioni degli impatti di grandi disservizi.
Sono state già identificate attività da avviare immediatamente: uno studio per la formazione, anche in collaborazione con altre associazioni; il rilancio di attività informative, come seminari tematici; un’indagine per identificare e catalogare le professioni collegate ai temi della protezione delle infrastrutture critiche.