Roma, 23 lug. (AdnKronos) – Certezza delle regole e rispetto dei contratti: solo, a queste condizioni, solo se lo Stato si pone come interlocutore certo e affidabile, il sistema autostradale può attrarre capitali privati. In caso contrario, il rischio è quello di creare grandi difficoltà, se non un vero e proprio stallo nella realizzazione degli investimenti. E questo è un problema non soltanto per i concessionari autostradali ma anche e soprattutto per l’intero Paese e l’intero sistema economico. E’ il monito che giunge dal presidente dell’Aiscat, Fabrizio Palenzona, a fronte di segnali negativi che sono giunti nel corso dell’ultimo anno.
“Purtroppo – denuncia Palenzona nella sua relazione all’assemblea dell’Aiscat – nonostante alcuni cambiamenti positivi di rotta che ci avevano fatto ben sperare, anche nle corso dell’ultimi anno diritti spettanti alle concessionarie e contrattualmente stabiliti nelle rispettive convenzione di concessione, sono stati più volte messi in discussione per omissione e rallentamento di atti”.
“Partiamo da una vicenda fondamentale, ovvero quella dell’approvazione dell’aggiornamento dei piani finanziari. Fondamentale – sottolinea Palenzona – perchè, da questo passaggio, previsto e disciplinato puntualmente quanto a competenze, a tempistiche e a procedure, nei contratti dipende la certezza per i concessionari delle regole da cui deriva la remunerazione del capitale. Per molte concessionarie i piani finanziari sono scaduti tra il dicembre 2012 e il dicembre 2013 e la stragrande maggioranza attende ancora il via libera da parte del Mit”.