Manama, 20 gen. (AdnKronos/Aki) – Sei mesi di carcere per un tweet. Tanto è costato all’attivista Nabeel Rajab, presidente del Centro per i diritti umani del Bahrain, criticare le istituzioni di Manama. A darne notizia è lo stesso attivista su Twitter, dove ha scritto: ”sono stato condannato a sei mesi”. L’arresto risale al 2 ottobre dello scorso anno, quando Rajab fu arrestato in aeroporto dopo essere tornato in patria da un tour all’estero con l’accusa di offese all’istituzione pubblica. Nel tweet incriminato, l’attivista sosteneva che le forze di sicurezza del Bahrain erano ”incubatori ideologici” per jihadisti. Il tribunale gli ha concesso libertà su cauzione dietro il pagamento dell’equivalente di 500 dollari in attesa di un’eventuale sentenza di sentenza.
Fondatore nel 2002 del Centro per i diritti umani del Bahrain, Rajab ha già scontato altre condanne carcerarie. Lo scorso maggio era stato rilasciato dopo due anni trascorsi in cella per aver organizzato manifestazioni di protesta contro il governo. Voce critica rispetto a re Hamad al-Khalifa, Rajab è un noto esponente dell’opposizione con circa 240mila follower su Twitter.