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Banche: Ue, risoluzione decisa da autorità italiane (2)

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(AdnKronos) – La portavoce dell’esecutivo di Bruxelles ricorda che lo scorso 19 novembre i commissari Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, e alla Stabilità finanziaria, Jonathan Hill, hanno scritto una lettera congiunta al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan “per definire la posizione giuridica dell’utilizzo del sistema obbligatorio di garanzia dei depositi”, il Fondo interbancario, per ricapitalizzare le quattro banche, sulle quali la Commissione era in contatto con le autorità italiane “da maggio”. Nella lettera si spiega che le norme europee sugli aiuti di Stato e la direttiva Brrd sulla risoluzione degli istituti di credito in crisi “si applicano all’uso di fondi pubblici per sostenere le banche in fallimento”, a cui “non fa eccezione” il sistema di garanzia dei depositi.
Se il sistema di garanzia dei depositi, che la Commissione europea considera comunque pubblico perché lo Stato dirotta per decreto risorse private, facesse eccezione, queste regole “potrebbero essere facilmente aggirate”, mentre il sostegno pubblico “dovrebbe essere impiegato solo come ultima risorsa”. La normativa europea, ricorda la portavoce, prevede “diversi strumenti” a cui possono ricorrere gli Stati per affrontare i fallimenti bancari e mantenere la stabilità finanziaria. Ma “è stata una decisione delle autorità italiane di mettere le banche in risoluzione usando il fondo di risoluzione”.
Anche perché “se le altre banche avessero deciso autonomamente di intervenire con un meccanismo completamente privato, questo non sarebbe rientrato sotto il controllo della Commissione europea sugli aiuti di Stato”. Gli uffici della Concorrenza dell’esecutivo Ue, sottolinea, già in passato avevano valutato in un certo numero di casi in Italia, Spagna e Polonia l’intervento dei sistemi di garanzia dei depositi come aiuto di Stato, ma li avevano approvati “perché gli interventi risultavano in linea con le regole comunitarie sugli aiuti di Stato”.