Berlino, 6 giu. – (AdnKronos) – La Coppa dalle grandi orecchie rimane in Spagna. Si sposta da Madrid a Barcellona, che la metta in bacheca per la quinta volta. La quarta negli ultimi nove anni. La finale di Champions League tra Juventus e Barca, a Berlino, finisce infatti 1-3. Al gol di Rakitic nei primi minuti su assist di Iniesta, ha risposto al ’54 Morata facendo esplodere il settore bianconero. Al ’68 però Messi se ne va in superiorità numerica, tira, e sulla respinta di Buffon arriva Suarez che la mette dentro. Nei minuti di recupero mette in cassaforte il risultato Neymar, che porta sull’1-3 il risultato finale.
Il sogno del triplete bianconero si infrange quindi davanti ai mostri sacri del Barcellona. Decisivi i gol del ‘pistolero’ Suarez e del brasiliano Neymar. Una partita però all’insegna dell’equilibrio, con la Juve che ha combattuto con rabbia. E che esce a testa alta dallo stadio di Berlino. A mettero a segno la tripletta – Campionato, Coppa nazionale e Champions – è quindi il Barca di Luis Enrique, che si prende così una grande rivincita dopo la fallimentare esperienza nel campionato italiano con la Roma.
Migliaia di tifosi blaugrana e bianconeri avevano invaso pacificamente le vie di Berlino per assistere alla finalissima di Champions League tra Barcellona e Juventus (Foto). Con una temperatura ideale attorno ai 30 gradi i supporter di entrambe le squadre hanno affollato i bar e le piazze del centro città in attesa di trasferirsi all’Olympiastadion.
Circa 1800 gli agenti schierati nelle strade con una particolare concentrazione alla Porta di Brandeburgo dove è stato allestito il villaggio dei tifosi. Un nutrito numero di agenti è stato dislocato all’aeroporto e alle stazioni dei treni per monitorare la situazione.