Home Nazionale Bellezza: in Usa protesi al seno pagata da donatori grazie a sito web

Bellezza: in Usa protesi al seno pagata da donatori grazie a sito web

0

Roma, 1 ott. (AdnKronos Salute) – Si chiama myfreeimplants.com ed è un sito americano per aspiranti maggiorate e presunti benefattori, in stile ‘The Bachelor’. Su uno sfondo viola e patinato, il sito mette donne che desiderano ingrandirsi il seno ma non dispongono di denaro a sufficienza in contatto con uomini che donano soldi per interventi di mastoplastica additiva. Insomma su myfreeimplants.com si regalano protesi per il seno. E se il sito vanta oltre 1.200 storie di successo, “il pericolo è dietro l’angolo”, sottolinea Giulio Basoccu, chirurgo estetico docente all’Università Tor Vergata di Roma e responsabile della Divisione di Chirurgia plastica e ricostruttiva dell’Istituto Neurotraumatologico Italiano, segnalando il fenomeno all’Adnkronos Salute.
Oltre 13 milioni di dollari sarebbero stati raccolti dal sito internet e centinaia di donne si sarebbero sottoposte a interventi di ingrandimento del seno. Le donne, che non devono avere meno di 18 anni, inviano le loro foto, spiegano perché hanno il desiderio di ingrandirsi il seno.
E il denaro dell’eventuale donatore non andrà alla ragazza, ma ad una società collegata a chirurghi estetici i quali effettueranno gli interventi. La paziente prescelta, poi, si impegnerebbe a mandare foto post intervento al suo benefattore.
“Il sito ha ricevuto numerose critiche dalla British Association of Aesthetic Plastic Surgeons (Baaps) – afferma Basoccu – che lo ha giudicato scandaloso e inadeguato. Aldilà di ciò che può essere giudicato immorale nel comportamento dei ‘benefattori’ e delle donne, vorrei sottolineare come medico il rischio serio che si corre se si entra in questo meccanismo. Queste donne si affidano a chirurghi che non hanno scelto ma che si propongono – afferma Basoccu – e questo è molto pericoloso perché, se si finisce in mani inesperte, il rischio è dietro l’angolo”.
“Ci sono Paesi come gli Stati Uniti per esempio, o l’Inghilterra, dove si può esercitare la professione del chirurgo estetico senza avere una specifica specializzazione. L’intervento di mastoplastica additiva è un intervento semplice – prosegue – ma bisogna sapere dove andare ad incidere con il bisturi, che tipo di protesi inserire a seconda della forma originaria del seno della donna, come evitare inconvenienti come il sanguinamento o infezioni, che possono arrivare con qualsiasi intervento non solo di chirurgia estetica”.
Le donne che si rivolgono al sito rischiano moltissimo – sottolinea – Il chirurgo estetico, infatti, si sceglie con attenzione, lo si incontra più volte, si deve conoscere dove eseguirà l’intervento, da chi è composta la sua equipe. Si devono avere informazione dettagliate su anestesista e anestesia. Parliamo di chirurgia estetica, ma quindi si tratta di una forma di chirurgia, e questo – conclude – non va mai dimenticato”.