Home Nazionale Calcio: ‘Pasolini gioca ancora’, sfida tra attori, scrittori, giornalisti in suo ricordo (2)

Calcio: ‘Pasolini gioca ancora’, sfida tra attori, scrittori, giornalisti in suo ricordo (2)

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(AdnKronos) – Pasolini era una grande amante del calcio, soprattutto come praticante come attestano le tante foto che lo ritraggono su un campo di calcio. In un di queste, tra le più celebri, insieme a lui c’è Fabio Capello. Che così lo ricorda: “Ricordare Pasolini è sempre un grande piacere. Perché si torna indietro di tanti anni, a quegli incontri a Grado fatti di calcio, amicizia e cordialità. Giocavamo e poi andavamo a mangiare e si parlava di tante cose tra calciatori e attori. Un’unione voluta da Pier Paolo, che aveva una passione autentica per il calcio e aveva questo pallino della nazionale attori. Era bravo -ricorda ancora Capello- giocava all’ala sinistra e aveva corsa, dribbling (e poco tiro) e sapeva trascinare gli altri, dentro e fuori dal campo, con la sua personalità. Abbiamo cominciato a frequentarci alla fine degli anni 60, io lo conoscevo già per ciò che scriveva sul Corriere della Sera e di persona mi fece un grande effetto: mite, quasi timido ma molto piacevole e con una grandissima cultura. Aveva interesse vero per tante cose e ovviamente tra queste c’era anche il calcio, vissuto con trasporto e attenzione assolutamente naturali. Guardava al calcio come alla vita: con curiosità e profondità”.
Pasolini era anche però un grande tifoso del Bologna, Bulgarelli era il suo giocatore prediletto. Eraldo Pecci è stato una delle storiche bandiere rossoblù: “Bello ricordare Pasolini con una partita di calcio, credo che lui ne sarebbe stato contento. Tanto più che di quella sua squadra del cuore -il Bologna del ’64 che vinse lo scudetto- ormai sono rimasti proprio in pochi. Un grande, Pasolini -continua Pecci- mi piaceva tanto. Non solo perché tifava Bologna, appunto, ma perché quegli erano anni in cui la cultura schifava il calcio considerato uno sport per ignoranti. Pasolini invece aveva capito che in quello spazio di terra polverosa e in quella palla da rincorrere c’era tanta vita e c’erano tante cose da imparare, per esempio che quando sul campo la fatica ti annebbia il cervello forse è proprio in quel momento che viene fuori la vera essenza degli esseri umani. In fondo è proprio come diceva Albert Camus -conclude l’ex capitano del Bologna- ho conosciuto molti posti ma tutto quello che so della vita l’ho imparato su un campo di calcio. Non so cosa Pasolini pensasse di questa frase, a me è sempre piaciuto immaginare che a Camus gliela avesse suggerita lui”.