Roma, 16 feb. – (AdnKronos) – “In pochi in Consiglio federale, e in generale, considerano l’atleta una persona, un lavoratore da tutelare. Quando a Natale chiediamo una pausa più lunga mediaticamente passa il messaggio dei calciatori che vogliono fare vacanze alle Maldive più lunghe. Quando un giocatore dice che non se la sente di scendere in campo con una infiltrazione si parla di onore della maglia e che si tira indietro. I ragazzi intelligenti all’esterno vengono considerati dei codardi”. E’ la fotografia scattata dal presidente dell’Aic Damiano Tommasi intervenuto presso la sede della Fnsi a Roma alla presentazione del libro ‘Qualcuno corre troppo – Il lato oscuro del calcio’ di Lamberto Gherpelli.
“E’ difficile dire di no perché chi si allena non gioca e chi non gioca non va in nazionale -prosegue Tommasi-. Quando si parla di calendari o riforme se ne parla solo per la distribuzione delle risorse e poche volte per la diminuzione degli impegni. Oggi non c’è tempo di allenarsi a prescindere dal numero delle partite, c’è poco tempo per recuperare dagli infortuni. Oggi i settori giovanili sono attività commerciali , non è una attività sportiva e non si ha a che fare con atleti ma con clienti”.