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Camporese, tavolo competitività interessa 3 mln autonomi

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Roma, 15 apr. (Labitalia) – “In un momento storico in cui la circolazione di beni e servizi risulta accelerata dal processo di rafforzamento di un mercato unico europeo e globalizzato, dall’impatto delle nuove tecnologie, non appare possibile tralasciare, qui in Italia, una visione moderna e competitiva delle libere professioni”. Così il presidente dell’Adepp, Andrea Camporese, dopo la riunione del primo tavolo tecnico sui liberi professionisti convocato dal sottosegretario allo Sviluppo Economico, Simona Vicari.
“Dopo le linee guida approvate dalla Commissione europea contenute nell’Action Plan for Entrepreneurship 2014-20 – spiega il presidente Camporese – era assolutamente necessario che si facesse chiarezza su un pezzo dell’economia e del mercato del lavoro che incide positivamente sul Sistema Paese e che affronta, peraltro, problematiche relative ai nuovi mercati, all’impatto della rivoluzione digitale, all’e-service, all’accesso al credito, alla ricerca e all’innovazione come tutte le piccole e medie imprese”.
“Stiamo parlando di quasi 3milioni di lavoratori autonomi, di cui quasi due iscritti alle Casse di previdenza privata e privatizzata, che qualificano l’economia dei servizi e della conoscenza in Italia – sottolinea Camporese – e per questo ci siamo trovati tutti d’accordo nel costituire presso il ministero dello Sviluppo economico un gruppo di lavoro, anche sotto forma di Comitato tecnico di analisi, con l’obiettivo di rafforzare la competitività e lo sviluppo imprenditoriale delle professioni, di promuovere e finanziare il rafforzamento e miglioramento dei servizi professionali nei diversi settori”.
“E’ inoltre necessario che il Gruppo di lavoro coinvolga le altre amministrazioni centrali interessate ai temi individuati – rilancia il presidente Adepp – come la rimozione delle barriere burocratiche che ostacolano l’attività economica dei professionisti e aumentano gli oneri amministrativi connessi all’attività professionale, la facilitazione all’accesso al credito agevolato e alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, all’uso delle Ict”.
“Dobbiamo mettere i nostri iscritti nelle condizioni di poter far fronte alla concorrenza transnazionale tenendo presente che il settore dei servizi rappresenta il 70% del Pil europeo e dunque è indispensabile agevolare la mobilità dei professionisti italiani in Europa e nel mondo, anche attraverso servizi di promozione e il riconoscimento delle qualifiche mediante procedure più veloci, semplici e chiare”, conclude Camporese.