Home Attualità CETS, dopo la presentazione proseguono gli incontri fra attori pubblici e privati

CETS, dopo la presentazione proseguono gli incontri fra attori pubblici e privati

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A pochi giorni dalla presentazione in Casentino della CETS, la Carta Europea del Turismo Sostenibile, rilasciata da Bruxelles al Parco delle Foreste Casentinesi, tornano gli incontri di in-formazione realizzati nell’ambito del percorso di attuazione della CETS stessa.
Martedì 15 dicembre alle 16:30 nella sala consiliare dell’Unione dei Comuni, si parlerà proprio di “Patrimonio immateriale secondo la convenzione Unesco – progetti ed iniziative europee”. Relatrice Valentina Zingari, Antropologa dell’Università di Siena e membro della Società Italiana musei demo-etno-antropologici.
“A partire da un percorso attraverso i principali concetti e parole chiave della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio immateriale”, dice Andrea Rossi dell’Ecomuseo del Casentino, “Apriremo una riflessione sulla nuova visione patrimoniale e culturale che questo strumento normativo sta producendo nel mondo intero. Alcuni ne parlano in termini di rivoluzione. Ci si soffermerà in particolare sul ruolo delle “comunità, gruppi ed individui” soggetti protagonisti principali della “salvaguardia del patrimonio culturale”, e sulla definizione dell’immaterialità del patrimonio in quanto processo vitale e progetto di società”. Qual è il potenziale di un progetto che si ispira ai concetti, metodi e valori elaborati in seno a questo grande cantiere internazionale, per un territorio come il Casentino? Quali elementi connettono gli “inventari partecipativi del patrimonio immateriale” con il progetto dell’atlante e quale il valore aggiunto dell’uso di questa Convenzione internazionale per lo sviluppo del territorio? Cosa può portare, in termini di obiettivi e risultati, uno strumento vivo e dinamico come l’atlante del patrimonio immateriale? In che senso l’esperienza degli ecomusei, nati come “progetti di territorio e di società”‘ è in sintonia con “lo spirito della Convenzione”?
Il progetto Atlante patrimonio immateriale del Casentino potrebbe diventare un progetto pilota per l’Italia, l’Europa ma anche un esempio di buone pratiche di identificazione partecipativa/salvaguardia da condividere e valorizzare a livello mondiale. “Infine – conclude Rossi – ci soffermeremo sul Forum delle ONG accreditate, di cui fanno parte associazioni italiane come l’UNPLI e Simbdea, sulla piattaforma web del forum e sulla rivista on-line Heritage Alive, sul potenziale che l’uso della Convenzione racchiude per lo sviluppo sostenibile dei territori.