Milano, 4 ott. (AdnKronos) – Il tempo in cui è vissuto San Francesco d’Assisi presenta “significative analogie con il travaglio e la complessità della società plurale in cui la Provvidenza ci chiama a vivere. Epoca di grandi e profondi cambiamenti fu quella attraversata da san Francesco. Anche noi siamo testimoni di rivolgimenti vertiginosi e ormai tutti persuasi che un’epoca si è chiusa inesorabilmente”. Sono alcune delle parole dell’omelia pronunciata dal cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, in occasione della Messa da lui presieduta nella Basilica Superiore di Assisi per Festa di San Francesco.
Dalla Lombardia, riferisce la Diocesi di Milano, alla città umbra sono arrivati in pellegrinaggio oltre mille fedeli, tra cui 250 migranti. Con loro anche 14 vescovi lombardi e 100 sacerdoti.
Secondo il cardinale, “molti fondamenti del vivere civile che per secoli hanno regolato l’umana convivenza sono oggi messi in questione: è un dato di fatto”. Citando il nuovo significato del matrimonio, della famiglia, dell’identità religiosa e l’esistenza di processi migratori “senza precedenti” che “stanno modificando la fisionomia geopolitica di tante parti del mondo”, Scola ritiene che “il percorso della modernità sembra ormai giunto al capolinea. Ed ora – si chiede – che ne sarà di noi e delle nostre terre? Come stare di fronte all’inedito che ci aspetta?”