Roma, 6 mag. (AdnKronos) – “Mi aspetto sempre un bel Giro la corsa più dura del mondo nel Paese più bello del mondo. Dagli italiani mi aspetto molto, anche se i pronostici sono tutti stranieri”. Così il presidente della federciclismo Renato di Rocco parla del prossimo Giro D’Italia, al via sabato, a margine della presentazione del libro “Cento volte Bartali” che si svolge al Coni di Roma. “Ci sono squadre che non sono nella prima fascia del World Tour, e che lo hanno come obiettivo principale”.
Sugli italiani, Di Rocco è chiaro. “Aru? Punta a confermarsi anche se nella fase di avvicinamento ha avuto un po’ di problemi fisici. Spiace per l’assenza di Nibali, perché in Italia ha tanti tifosi, ma è giusto che punti a riconfermarsi nel Tour de France. Facciamo il tifo per lui. Vincenzo ha molti tifosi in Francia, dove di lui hanno potuto apprezzare oltre alle sue doti, anche la sua grande disponibilità”.
Il numero uno della Federciclismo parla poi della Vicenda Astana: “la situazione si è tranquillizzata. Nibali e Aru non hanno nulla a che fare con i problemi di doping che può avere avuto una parte di quella formazione. Abbinare questo fenomeno ai due corridori che più di tutti rappresentano la nuova generazione credo sia un errore”.