Roma, 24 set. (AdnKronos) – “Negli seconda metà degli anni ’90 sostenni con i Radicali una serie di referendum, tra cui quello per la liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi. Se si fosse fatta allora quella liberalizzazione, che proponevamo insieme alla riforma delle pensioni e all’abolizione dell’articolo 18, avremmo avuto anni positivi in termini di competitività del sistema economico italiano e di sostenibilità dei conti pubblici. Così non è stato”. Lo ha detto a Radio Radicale il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova.
“Sulla completa liberalizzazione degli orari dei negozi, introdotta dal governo Monti, adesso si vuole tornare indietro, segno della memoria corta che zavorra l’Italia. Con l’Istat che certifica che le vendite al dettaglio sono cresciute a luglio dell’1,7% (un segnale positivo sul fronte dei consumi interni, che rappresentano una parte fondamentale della ripresa soprattutto rispetto all’occupazione) – ha sottolineato Della Vedova – questa marcia indietro appare ancor più irrazionale: la liberalizzazione degli orari dei negozi non ha fatto i guasti di cui viene accusata, ma anzi ha aumentato la vitalità di tutto il comparto”.
“Questo è il momento di premere l’acceleratore delle liberalizzazioni in generale, a partire da una legge sulla concorrenza non svuotata di significato e di contenuti. Se vogliamo che questi primi segnali di ripresa si consolidino bisogna andare avanti, non indietro”, ha concluso Della Vedova.