Milano, 27 mar. – (AdnKronos) – “I Comuni, quando spendono, non lo fanno per giocare al casinò, ma per fornire ai cittadini asili nido, scuole materne, assistenza domiciliare agli anziani, trasporto pubblico locale e tutela ambientale. Per questo chiediamo di essere messi in condizioni di poter continuare a garantire tutti quei servizi”. E’ un allarme, oltre che un appello al governo quello lanciato oggi a Milano dal presidente dell’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani, Piero Fassino.
A margine dell’assemblea straordinaria organizzata da Anci Lombardia, Fassino spiega che “ai Comuni, da sei anni, si chiede una contribuzione al risanamento dei conti dello Stato molto alto”; cosa che “sta determinando una sofferenza” che rende particolarmente difficoltoso “corrispondere alle aspettative e alle domande dei cittadini”. Finora, sottolinea, “lo abbiamo fatto con grandi sacrifici, riorganizzando anche le nostre macchine comunali, riducendo la spesa e selezionando delle priorità”. Tuttavia, “ai Comuni non si può chiedere all’infinito di ridurre le proprie risorse perché oltre una certa misura diventa impossibile operare”.
Proprio per questo, aggiunge il presidente dell’Anci, “abbiamo chiesto al governo l’emanazione di un decreto enti locali che affronti i principali nodi irrisolti”. E “abbiamo ricevuto una disponibilità” che ha determinato l’apertura di “un negoziato che in questi giorni sta approfondendo in sede tecnica i vari provvedimenti”. L’auspicio, per Fassino, è “che nelle prossime settimane si possa arrivare a una positiva conclusione”.