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Confapi Industria si ‘trasforma’ in Api

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Milano, 19 giu. (Labitalia) – “Dopo quasi 70 anni di associazionismo imprenditoriale, Confapi Industria torna alle origini per il rilancio dell’industria manifatturiera. Le imprese associate hanno infatti votato, nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione tenutasi ieri, il ritorno alla denominazione originaria per sottolineare la propria identità e la mission scritta a mano nell’atto costitutivo del 1946: ‘Scopo dell’associazione è di provvedere all’assistenza e alla tutela degli interessi comunque sorgenti dall’esercizio dell’attività industriale'”. E’ quanto si legge in una nota.
“Sessantanove anni fa si è trattato -spiega la nota- di una svolta epocale che anche con il nome, Api, voleva porre l’accento sulla peculiarità di quella che fu definita ‘industria minore’, ma che per decenni è stata e continua ad essere la spina dorsale del Paese”.
“Oggi, con l’immutata volontà di tutela delle pmi -ha spiegato il presidente dell’associazione, Paolo Galassi- si è voluto rimarcare la differenza con un sistema conservativo di rappresentanza e identificare percorsi innovativi per lo sviluppo dell’industria e del business di quegli imprenditori che, continuando a credere quotidianamente nell’importanza di fare impresa, si identificano in un’associazione ‘vicina’ e capace di far fronte concretamente alle loro esigenze”.
Riuniti a Milano in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione, gli imprenditori associati hanno approvato il bilancio consuntivo 2014 e il preventivo 2015 e tracciato le linee guida del prossimo periodo, che sarà denso di attività e sfide per il rilancio delle pmi.
“L’associazione è in costante crescita -ha aggiunto Galassi- alla base c’è un progetto concreto e solido da condividere con chi desideri contribuire al rilancio dell’economia. Il ruolo di Api è sempre stato, e continua ad essere, di guida nei confronti delle imprese associate e delle altre organizzazioni territoriali aderenti a Sistema industria, e con cui ci proponiamo ai nostri interlocutori istituzionali, chiedendo che sappiano interpretare i bisogni delle imprese nella guida del Paese”.
E per Marco Nardi, presidente di Sistema Industria, “l’accesso al credito è uno dei fattori decisivi per lo sviluppo di un territorio; la ripresa, infatti, dipenderà anche dal sistema bancario che troppo spesso non tiene conto degli elementi qualitativi di una piccola impresa e della capacità imprenditoriale”. “Se un’impresa di piccole dimensioni non può effettuare investimenti in ricerca e sviluppo, se dopo anni di difficoltà non può contare su un minimo di liquidità, rischia la chiusura – ha sottolineato – depauperando il territorio di un know how che tiene alto il brand made in Italy e l’occupazione”.