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Da antiscasso ad auto consigli artigiani per partire sicuri

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Roma, 7 ago. (Labitalia) – ‘In casa non ho niente di prezioso’: è l’alibi di tanti cittadini che, per il fatto di non possedere valori, alla vigilia delle partenze estive chiudono un occhio sulla sicurezza. Un alibi che può costare caro, secondo gli artigiani della Cna di Roma, che garantiscono servizi per chi rimane in città ad agosto (con l’iniziativa ‘AAA Artigiani e servizi aperti ad agosto’ su www.cnapmi.org), ma danno anche consigli a chi vuole trascorrere le vacanze serene lontano da casa, anche con la testa.
E allora ecco, innanzitutto, cosa fare per lasciare l’abitazione in sicurezza. Il primo consiglio è di installare un sistema di sicurezza con allarme e inferriate a finestre e balconi, a prescindere dal piano dove è situato l’appartamento. Nessuno è al riparo dal rischio di visite sgradite di ladri, avverte la Cna, che per affinare le loro doti acrobatiche possono contare su tubi del gas ben ancorati e balconi allineati.
La casistica degli scassi è la più fantasiosa: dal ladro che si arrampica sull’albero vicino, per poi lanciarsi al piano, a quelli che si concedono uno spuntino in cucina dopo aver raccolto la refurtiva. E certo non possono sapere se in casa ci sono oggetti di valore o no. Quindi, una volta adoperati tutti gli accorgimenti di base (porta blindata, inferriate, allarme, luce e radio accesa e così via), è bene usare il buonsenso. Ad esempio: non c’è persiana blindata che tenga se si lasciano le chiavi attaccate: da fuori rendono molto semplice ai ladri l’apertura.
E dalla Cna di Roma arrivano anche altri consigli per la casa. Si raccomanda di non lasciare aperte ante a battente degli armadi e porte delle stanze: il mancato utilizzo per un periodo prolungato potrebbe ‘svirgolarle’, un’espressione che, nel gergo del falegname, sta a significare una chiusura non corretta. Inoltre, spegnere la caldaia e chiudere il rubinetto del gas e il rubinetto centrale dell’acqua.
I sistemi automatici, come quello per l’irrigazione delle piante o per l’antifurto, hanno un canale preferenziale, possono essere lasciati accesi, spegnendo solo il contatore generale. E’ buona norma, poi, portare un doppio mazzo di chiavi di casa e dell’auto e conservarli in borse diverse.
Altro capitolo è l’auto: controllare il livello di tutti i liquidi del motore (acqua, olio), la pressione dei pneumatici, le cinture di sicurezza e gli altri dispositivi (airbag e così via), i fanali, le spazzole tergicristallo (un acquazzone può essere sempre dietro l’angolo, soprattutto d’estate) e tenere sempre lampade e fusibili di riserva, una piccola spesa che garantisce la sicurezza. E per i più sportivi, che partono con la bicicletta, il consiglio è di farla controllare ogni sei mesi (se fa rumore, non è sicura) e, prima di partire, di appenderla sottosopra a un chiodo, con le ruote gonfie.
Ci sono, poi, i ‘consigli della nonna’ per fare la valigia, o per gli abiti che rimangono a casa, forniti dalle sarte: piegare con cura i vestiti che restano nell’armadio in una busta di nylon con un po’ di aria, in modo che l’abito non si sgualcisca, e coprire lana, cashmere e pellicce con un telo di cotone o con il cellophane, evitando la naftalina che impregna gli abiti. In alternativa, si può usare una custodia in microfibra con la zip. Se si mette in valigia una blusa di chiffon o di seta pura, è opportuno separare gli strati con una carta velina. Una volta tirata fuori, per rivitalizzarla ed eliminare pieghettature, è sufficiente il vapore dell’acqua calda del rubinetto o della vasca.
Se si portano gioielli in oro e altri preziosi, per non danneggiarli in vacanza, i maestri orafi consigliano di evitare il contatto dell’argento con l’acqua marina e soprattutto con quella sulfurea che provocano l’ossidazione del metallo. E, al rientro, per pulire anelli, catenine, orecchini è buona norma utilizzare liquidi antiossidanti, che si possono trovare dal proprio orafo di fiducia.
Non mancano consigli anche per la salute. Intanto, meglio evitare il fai-da-te in caso di frattura di protesi dentarie e rivolgersi a un laboratorio certificato. In particolare, non usare colle commerciali (attack) che possono compromettere la stabilità della protesi. E non lasciare a casa l’igiene orale, ma procedere quotidianamente alla pulizia della protesi per evitare il ristagno di placca batterica, utilizzando pastiglie che sprigionano ossigeno attivo, su consiglio del farmacista, e completando con l’utilizzo di spazzolino e dentifricio.