Home Nazionale Dai contratti pubblici a nomine, ecco Piano anti-corruzione in sanità

Dai contratti pubblici a nomine, ecco Piano anti-corruzione in sanità

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Roma, 6 nov. (AdnKronos Salute) – Contratti pubblici, incarichi e nomine, gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio controlli, verifiche, ispezioni. Queste le aree di rischio generale per la sanità, sulle quali interviene il documento rivolto alle aziende sanitarie pubbliche come parte dell’aggiornamento del Piano nazionale per la prevenzione della corruzione. È prevista infatti una sezione dedicata alla sanità su cui hanno lavorato ministero della Salute, Autorità nazionale anticorruzione e Agenas, ‎presentata oggi a Roma al dicastero guidato da Beatrice Lorenzin.
In tutti questi ambiti le azioni individuate sono dirette ad aiutare le organizzazioni, fornendo anche esempi concreti, a una revisione interna dei processi. “Il tutto – ha detto Lorenzin – al fine di sistematizzare le informazioni, evitare una visione parcellizzata delle responsabilità, favorire la comunicazione tra parti interdipendenti di un sistema, sburocratizzare e promuovere la cultura del valore delle risorse pubbliche”.
Il documento fornisce, inoltre, chiare indicazioni su ulteriori aree ‘a rischio specifico’, alle quali rivolgere la massima attenzione anche per i risvolti direttamente collegati alla percezione della qualità dei servizi da parte dei cittadini, allo sviluppo della ricerca e dell’innovazione in sanità e per l’importanza che le azioni suggerite rivestono in tema di lotta agli sprechi e di recupero della fiducia del cittadino.
Le aree interessate sono attività libero-professionale e liste di attesa, rapporti contrattuali con privati accreditati, farmaceutica, dispositivi e altre tecnologie: ricerca, sperimentazioni e sponsorizzazioni; attività conseguenti al decesso in ambito intraospedaliero.
“A un anno di distanza dalla sottoscrizione del Protocollo d’intesa tra Anac e Agenas – dichiara il direttore generale dell’Agenas, Francesco Bevere – il documento rappresenta il primo frutto di una sinergia interistituzionale che, grazie all’integrazione dei rispettivi patrimoni di conoscenze ed esperienze, ha reso possibile mettere a disposizione delle regioni e delle aziende sanitarie, strumenti e metodi operativi per migliorare la capacità di pianificazione strategica e di attuazione delle politiche sanitarie, non trascurando le possibili determinanti epidemiologiche e di contesto, l’autonomia gestionale e gli effetti sul piano delle performance cliniche e organizzative”.
“In occasione dei lavori di aggiornamento del Pna – prosegue Bevere – l’Agenzia si è fatta carico, inoltre, di rendere disponibile sul proprio sito una modulistica standard per agevolare la dichiarazione pubblica di interessi da parte di tutto il personale interessato del Servizio sanitario nazionale, con l’intento di dare concreta espressione all’esigenza, diffusamente condivisa in sede di confronto con i principali stakeholder, di mettere in atto strumenti in grado di tutelare l’operato del singolo professionista e l’organizzazione di cui fa parte, anche attraverso la trasparente esplicitazione della rete di relazioni in cui si svolge la propria attività”.
“Il sistema sanitario è un valore, e come tale deve essere preservato da tutti i possibili rischi che ne minino le fondamenta – dichiara Lucia Borsellino, responsabile per Agenas dei lavori del tavolo tecnico congiunto ministero della salute-Anac-Agenas – Le nuove indicazioni contenute nella sezione specifica per la sanità di aggiornamento del Pna – precisa – hanno lo scopo di promuovere, con un linguaggio noto agli operatori del sistema, comportamenti virtuosi e buone pratiche, alimentando quel senso di positiva ‘appartenenza’ al sistema stesso e per la funzione ricoperta, che è alla base del benessere organizzativo e della qualità dei servizi resi ai cittadini e percepiti da questi ultimi. Questa percezione fonda il rapporto di fiducia tra il cittadino e il sistema sanitario e tra le persone che interagiscono all’interno di esso”.