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Dalla Calabria agli zar, arancia di San Giuseppe verso nuovi mercati

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Reggio Calabria, 14 mag. (Labitalia) – Da frutto preferito sulle tavole degli zar di Russia a prodotto d’eccellenza che guarda a nuovi mercati. E’ la storia dell”arancia di San Giuseppe’, che prende il nome dalla frazione di Villa San Giuseppe, collocata alla periferia Nord di Reggio Calabria, alla foce del torrente Gallico, riconosciuto come ‘La Conca d’Oro’ per le produzioni agricole pregiate che vi sono impiantate.
Assenza di semi, gusto dolcissimo e possibilità di restare sulla pianta fino a giugno-luglio, le arance bionde di San Giuseppe venivano definite “le arance dello zar” in quanto imbandivano le tavole dei regnanti e dei notabili russi nel periodo primaverile-estivo, quando si ritiravano in Crimea. Dopo la ‘rivoluzione d’ottobre’, ai primi del ‘900, si interruppero i viaggi delle navi russe che approdavano alla rada di Catona per riempire le stive con gli agrumi reggini.
Oggi la ‘rinascita’ del prodotto, dopo che nel 2011 la giunta comunale di Reggio Calabria ha approvato i disciplinari e i regolamenti De.C.O. (Denominazione comunale di origine) per l’agrume. “E’ un prodotto antico -racconta a Labitalia l’agronomo Rosario Previtera, coordinatore di Calabrideco.it- e oggi la coltivazione è di 100 ettari, ma potrebbe crescere ancora di più. Stiamo cercando di valorizzare al massimo il prodotto, e abbiamo creato così l”Arancello dello Stretto’, un infuso fatto con le bucce delle arance, e anche la marmellata Deco”.
“Inoltre -continua- abbiamo lanciato ‘l’aranciata in diretta’, con la collaborazione di alcuni esercenti del posto, che hanno cominciato a sostituire le arance rosse con quelle di ‘san Giuseppe’. Anche perchè questo agrume è così dolce che non c’è necessità aggiungere lo zucchero nell’aranciata”.
Un prodotto d’eccellenza che, tra gusto zuccherino e ricchezza di vitamina C, comincia a raccogliere consenso sui mercati nazionali e internazionali. Senza dimenticare la possibilità di gustare arance ‘made in Italy’ fino a luglio, periodo in cui le altre varietà nazionali non sono più disponibili. “Abbiamo presentato l’arancia a diverse Fiere -continua Previtera- e ottenuto risultati positivi sui mercati di Genova e Torino. L’obiettivo è di far crescere e valorizzare sempre più il prodotto”.