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D’Amico International: ricavi e utili in crescita in primi 9 mesi

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Roma, 11 nov. (AdnKronos) – Risultati in crescita per D’Amico International Shipping. Il gruppo ha registrato un utile netto di 14,7 milioni di dollari nel terzo trimestre e di 44,8 milioni nei 9 mesi del 2015, a fronte di 0,28 milioni di utile netto registrati nello stesso trimestre dell’anno precedente e 5,2 milioni di perdita netta nei 9 mesi del 2014 (che includevano anche 6,5 milioni di “Utile dalla vendita di navi”). Nel terzo trimestre, il gruppo ha realizzato i suoi migliori ricavi base time charter dell’anno, generando una tariffa spot giornaliera media di 21.219 dollari rispetto a 13.867 dollari nel terzo trimestre 2014. Mentre nei 9 mesi del 2015 la tariffa spot giornaliera media è stata pari a 19.739 dollari, segnando un incremento di 6.605 dollari al giorno a confronto con lo stesso periodo dello scorso anno (nei 9 mesi del 2014 era pari a 13.133 dollari).
Grazie principalmente all’andamento molto positivo dei ricavi base time charter realizzati nel periodo, Dis ha realizzato un ebitda di 29,7 milioni di dollari nel terzo trimestre 2015 e di 74,8 milioni nei 9 mesi del 2015, rispetto a 5,9 milioni e 13,7 milioni registrati rispettivamente nel terzo trimestre e nei 9 mesi dell’anno precedente. Pertanto, l’ebitda del terzo trimestre 2015 ha superato di 3,5 milioni l’ebitda ricorrente generato nell’intero 2014. Ciò equivale a un solido margine operativo del 35,0% nel terzo trimestre 2015 (terzo trimestre 2014: 11,3%) e del 30,8% nei 9 mesi del 2015 (9 mesi del 2014: 9,3%).
“Dis ha oggi raggiunto uno dei suoi migliori risultati trimestrali. I noli sul mercato delle navi cisterna sono in continuo graduale miglioramento ed indicano prospettive molto favorevoli per l’anno in corso; sono estremamente fiducioso – dichiara l’ad Marco Fiori – sulle prospettive del mercato nel medio e lungo termine, trainata da fattori come il ruolo sempre piu’ importante degli Stati Uniti quali esportatori netti di prodotti petroliferi e la significativa crescita della capacita’ di raffinazione mondiale verso il Medio Oriente e l’Asia, fattori che permetteranno un ulteriore aumento della domanda di tonnellaggio-miglia”.