Home Nazionale Energia: P. Bracco e Orlandoni, Ag. Entrate chiarisca su reverse charge

Energia: P. Bracco e Orlandoni, Ag. Entrate chiarisca su reverse charge

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Roma, 7 gen. (AdnKronos) – Serve “un pronto e puntuale” intervento chiarificatore dell’Agenzia delle Entrate dopo che, dal primo gennaio e fino al 31 dicembre 2018, il ‘reverse charge’, il meccanismo dell’inversione contabile che praticamente elimina la detrazione dell’Iva sugli acquisti, è entrato anche nelle operazioni interne aventi a oggetto gas, energia elettrica e certificati. A sostenerlo, in un’intervento pubblicato sul ‘Quotidiano Energia’, sono Pietro Bracco e Ottavia Orlandoni, dello Studio Legale e Tributari Puri, Bracco, Lenzi e Associati.
La principale difficoltà data dal meccanismo del ‘reverse charge’ su energia elettrica e gas, rilevano Bracco e Orlandoni, “è rappresentata dall’individuazione dei ‘soggetti passivi rivenditori’; esso individua come tale un soggetto passivo ‘la cui principale attività in relazione all’acquisto’ di gas ed energia elettrica ‘è costituita dalla rivendita di detti beni ed il cui consumo personale di detti prodotti è trascurabile'”. Tale nozione permette, anzitutto, sottolineano Bracco e Orlandoni, “di rilevare come il concetto di soggetto passivo rivenditore non coincida puntualmente con quello di grossista di cui al decreto Bersani. Pertanto, alcuni dubbi interpretativi potrebbero sollevarsi nelle operazioni connesse al cd. interconnector virtuale, così come in quelle dello stoccaggio virtuale, nel caso in cui la commodity acquistata sia ceduta anziché consumata”.
Per quanto attiene alle cessioni di certificati, se per i certificati CO2 non sussistono particolari dubbi interpretativi, essendo i certificati in questione individuati tramite la rispettiva Direttiva comunitaria, rilevano Bracco e Orlandoni, “non è possibile sottacere che la menzione ‘di certificati relativi al gas e all’energia elettrica’ può essere foriera di interpretazioni controverse. Ci riferiamo in particolare ai certificati verdi, alle garanzie di origine e ai cosiddetti certificati bianchi”.