Home Nazionale Estate: dolori e infezioni i rischi dei massaggi ‘low cost’ in spiaggia

Estate: dolori e infezioni i rischi dei massaggi ‘low cost’ in spiaggia

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Roma, 14 ago. (AdnKronos Salute) – Non cedere alla tentazione di un massaggio sotto l’ombrellone: infezioni e dolori possono essere le conseguenze poco piacevoli della manipolazione eseguita da massaggiatori improvvisati. Massaggiatori, per lo più orientali, che continuano a essere molto presenti sulle spiagge della Penisola, e non solo. A mettere in guardia è Mauro Tavarnelli, presidente dell’Associazione italiana fisioterapisti (Aifi), evidenziando la mancanza di controlli per tutelare i bagnanti da massaggiatori abusivi.
“L’ordinanza di divieto non è stata più prorogata negli ultimi anni, e ben poco si fa per vigilare sul fenomeno – sottolinea all’AdnKronos Salute – E’ invece necessario che gli organismi competenti, il ministero della Salute o i Comuni, attuino meccanismi di verifica e controllo, a salvaguardia della salute dei cittadini. Sono loro a correre rischi reali”.
Per l’esperto, infatti, “non è vero, come si crede, che ‘tanto non fa male’. I massaggi eseguiti da personale non qualificato possono causare dolori e infiammazioni, oppure peggiorare patologie preesistenti o ‘nascoste’. Verificare lo stato generale di salute e la presenza di eventuali disturbi, che possono essere controindicati alla manipolazione, è la prima cosa che fa un fisioterapista fa – precisa – per decidere l’intervento più corretto”. Non solo. I massaggi ‘low cost’ in spiaggia “vengono effettuati senza alcun rispetto delle norme igieniche: un professionista non lo farebbe mai”, evidenzia Tavarnelli. Si rischiano funghi, infezioni, allergie della pelle.
Non si conosce la provenienza e il contenuto di oli, creme e gel utilizzati per massaggiare: queste sostanze possono causare reazioni allergiche e dermatiti scatenate dai raggi solari. Non è sufficiente l’uso di gel igienizzanti da parte del massaggiatore: finisce per mischiarsi a creme, sudore, impurità, favorendo di cliente in cliente la trasmissione degli stessi funghi che si possono prendere camminando scalzi.
Meglio, dunque, “rivolgersi a centri estetici o Spa che rispettano le norme igieniche – raccomanda Tavarnelli – per massaggi rilassanti, mentre per quelli professionali, in presenza di dolori osteo-articolari e muscolari, bisogna rivolgersi a un fisioterapista in possesso di titolo di laurea italiano o estero riconosciuto dal ministero della Salute”.
Anche in questo caso, occhio agli abusivi: se i fisioterapisti laureati e qualificati sono 50 mila, si stima che i sedicenti professionisti siano almeno il doppio, circa 100 mila. “Ma è difficile quantificarli – afferma – e il dato è sottostimato. Per i cittadini non è facile verificare i titoli professionali. Per questo come Aifi promuoviamo ogni anno la campagna di sensibilizzazione ‘Giù le mani’, in occasione dell’8 settembre, che è la giornata mondiale della fisioterapia. E chiediamo l’adozione di misure, come l’istituzione dell’Ordine professionale, che potrebbero portare a una maggiore tutela della nostra professione e, soprattutto, della salute dei cittadini”.